roccioletti - performance lentissima

Una performance lentissima

Una performance lentissima
Spille, acrilico blu, ritagli
dal libro di poesie “Basta così”
di Wisława Szymborska (Adelphi).
Performance, 2020.

 

Processo: le parole ritagliate
dalle poesie, in sequenza, vengono applicate
alle spille. Ogni giorno viene indossata
una spilla diversa.

 

Stravolgimento dell’informazione, ovvero:
– lenta: soltanto una parola, ogni giorno
– offline: fruibile solo di persona
– frammentata: una singola parola alla volta
– casuale: non localizzata, in movimento

 

roccioletti - performance lentissima 1

 

roccioletti - performance lentissima 2

 

roccioletti - performance lentissima 3

 

roccioletti - performance lentissima 4

 

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Bozze e making of

roccioletti - bozze spille 1

roccioletti - bozze spille 2

roccioletti - bozze spille 3

 

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“Deux étions et n’avions qu’un coeur”
(“Eravamo in due e non avevamo che un cuore”)
Francois Villon in “Rondeau”

 

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Consigli di lettura

A.Badieu, Logiche del mondo, Mimesis
AAVV, Intelletto d’amore, Quodlibet
W.Kinnebrock, Dove va il tempo che passa, Mulino
A.Margalit, Sul tradimento, Einaudi
S.Scrima, Digito dunque siamo, Castelvecchi
AAVV, L’arcipelago delle passioni, Nave di Teseo

 

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8 Comments

    1. Tra le caratteristiche che contraddistinguono un fatto (o una cosa, se preferisci) ci sono: quella di accadere in un dato momento, e quella di avere una certa durata. Se hackeriamo la durata, il fatto (o la cosa) si trasfigura. Nel caso specifico di questa performance: diluire tantissimo la durata della poesia – una sorta di moviola, lentissima! – sfalda il testo, ci libera dalla rincorsa della cosa rappresentata, ci lascia concentrare l’attenzione su ogni singola parola. Ed è un esercizio difficilissimo, perché di parossismo viviamo.

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      1. Si sbagliava, Ennio Flaiano, quando scriveva: “I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume”. Si sedimenta ogni cosa (oppure ogni fatto, se preferisci), oltre l’orizzonte degli eventi che riusciamo a percepire, oppure che ci servono, cioè sono schiavi delle nostre pretese mascherate da speranze. Volume in senso acustico, volume spesso confuso con la massa, e il peso, che sono tutte cose diverse. La parola scritta è un po’ di spazio rubato alla pagina bianca, e l’inchiostro non fa, dopotutto, così tanto volume.

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