Traduzione.

Traduzione.
Installazione temporanea, 5 maggio 2024.

Lumaca, libro: “De mirabilibus auscultationibus”, attribuito ad Aristotele ma di autore incerto e di datazione sconosciuta.

Snail, book: “De mirabilibus auscultationibus”, attributed to Aristotle but of uncertain author and unknown date. 5 May 2024.

Escargot, livre : “De mirabilibus auscultationibus”, attribué à Aristote mais d’auteur incertain et de datation inconnue. 5 mai 2024.

 

 

 

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Circolazione atmosferica.
Cercami e screenshottami. Usando una webcam meteorologica per digitalizzarmi, live dalle 20:30 alle 21:00. Incursione nell’altrui flusso dati. Videobombing, performance digitale condivisa, 2024.

Atmospheric circulation.
Search me and screenshootme. Using a weather webcam to digitize me, live from 8:30 pm to 9:00 pm. Incursion into other’s data stream. Videobombing, shared digital performance, 2024.

Circulation atmosphérique.
Cherchez-moi et faites-moi des captures d’écran. En utilisant une webcam météo pour me numériser, en direct jusqu’aux 21:30. Incursion dans le flux de données des autres. Vidéobombing, performance numérique partagée, 2024.

Thanks to Alessia Blu di Mitilene e Vincenzo “Enzo” Bruno, e a tutte le persone che hanno partecipato alla performance digitale condivisa.

 

 

 

A questo link la webcam meteorologica usata per la performance.

 

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Luca Panicciari si è ispirato alla performance e installazione “Previsioni del tempo” per mettere in musica le note casuali piovute sullo spartito.

 

 

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Nel 1750 viene formulata la definizione natura morta, derivante dal francese nature morte, nella “Lettre sur la peinture à un amateur” di Baillet de Saint Julien. Precedentemente il genere pittorico veniva indicato il termine “natura silenziosa”:  still-life (inglese), stilleven (olandese), stilleben (tedesco).

Natura silenziosa.
Installazione temporanea, performance,
collage nel mondo reale, quel che vi pare.
Wincent Raca, 2024.

 

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A scatola chiusa.
Collage tridimensionale.
Wincent Raca, 2024.

 

 

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La chimica tra le persone.
Polaroid scattata per sbaglio nello zaino, decostruzione, stratificazioni della pellicola. Wincent Raca, 2024.

 

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“[…] gli enormi strati di colori tenui di Mark Rothko e dalle tele nere di Reinhardt. Polin cita la descrizione della nuova estetica offerta da Reinhardt: «[…] nessuna struttura, nessun disegno, nessuna luce, nessuno spazio, nessun movimento, nessun oggetto, nessun soggetto, nessun simbolo, nessuna forma […] nessun piacere, nessun dolore». E poi: «I discepoli, come Olitski, producevano opere con indefinibili colori luminosi assortiti che sembravano galleggiare nello spazio infinito, o in un’infinità priva di spazio, richiamando le parole di Pascal: Il silenzio dello spazio infinito mi terrorizza. Si avverte una stanchezza dello spirito umano, un desiderio di quiete avvolgente in cui trovare riparo dalle pressioni di un mondo frenetico e dissonante, un mondo che, per dirla con Carl Andre, contiene troppi oggetti e ora ha bisogno di assenza, di una tabula rasa». La trance dell’assenza può coglierci nelle corsie di un supermercato, mentre aspettiamo in coda, siamo imbottigliati nel traffico, sfrecciamo in autostrada, guardiamo la televisione, ci dedichiamo a un lavoro noioso, parliamo al telefono, mangiamo al ristorante e persino mentre facciamo l’amore. Jack Gladney, il narratore di Rumore bianco di Don DeLillo, sente un’elettrostatica inquietante” proveniente dagli involucri di plastica nel freezer. Quel suono lo fa pensare a una vita in letargo che però si muove alle soglie della percezione. È a caccia di certezze, per quanto le tema, in un mare di informazioni mutevolie irrilevanti. La sera, dal cavalcavia, guarda lo spettacolo dei tramonti di origine tossica. «Possano i giorni essere senza meta» si dice. «Le stagioni scorrano» L’assenza – nel migliore dei casi una calma che suggerisce, a torto o a ragione, una passività politica; nel peggiore, un torpore che la conferma – potrebbe essere un aspetto dell’aver perso l’àncora, del girare attorno a un centro vụoto o quale che sia la nostra condizione. Ma l’apertura, altro sintomo della stessa condizione, potrebbe essere ancora più importante. I musicisti hanno sempre rubato, preso in prestito, scambiato o imposto le influenze, ma da cent’anni a questa parte la musica è diventata vorace nella sua apertura; vampiresca, in un certo senso, coloniale nel suo sfruttamento accanito, irrequieta, scentrata, ma anche ansiosa di essere pervasa e arricchita dai nuovi input e dallo scambio di talenti.”

David Toop, “Oceano di suono. Musica ambient e ascolto radicale nell’era della comunicazione.”

 

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Sabato 11 maggio dalle 22 presso la Libreria Pantaleon di Via Giuseppe Grassi 14 a Torino, Podcast don’t tell sarà in diretta per raccontarvi la notte!  Storie, libri, film, musica, eventi sportivi memorabili, sogni, incubi, crimini, sesso, desideri, vita che inizia quando fa buio! Insieme a me Davide Franchetto e Andrea Roccioletti (in collegamento dalle strade di Torino), per affrontare discorsi notturni, in compagnia di numerosi ospiti e di chiunque vorrà partecipare presentandosi in libreria (oppure online). Si inizia alle 22, si finisce chissà quando, il tutto in diretta Facebook. Per l’occasione la libreria garantirà un’apertura straordinaria, per cui passa a trovarci anche solo per prendere un libro. Se hai qualche storia che ha a che fare con la notte e vuoi partecipare dal vivo scrivi in pvt!

 

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