Che lavoro fai, che lavoro sei.

Che lavoro fai, che lavoro sei.
Corpo, tempo, 60 vecchi cartellini
di ingresso e uscita
dal luogo di lavoro, gabbia dorata.
Performance, 2023.

What job do you do, what job are you.
Body, time, 60 old entrance
and exit cards, gold cage.
Performance, 2023

Quel travail tu fais, quel travail tu es.
Corps, temps, 60 vieux badges
d’entrée et de sortie du lieu
de travail, cage dorée.
Performance, 2023.

 

 

 

 

 

 

 

 

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corpi.blog
a work, in progress.

 

Il corpo cosa.
La parola cosa è una circumnavigazione; un abbraccio largo, disattento oppure irrispettoso se non si presta attenzione (o non si può) alla cosa abbracciata; cauto, timoroso o  circospetto nel caso di cose sconosciute o temute, in buona o in cattiva fede.[…]

 

Il corpo condizionale.
Corpo e performance: la performance come studio dell’area e dei limiti della sfera delle possibilità (prima ancora che culturali) corporee; fisiologiche, quindi espressive, in relazione allo spazio e alle cose, manipolate o aggirate. Questa sfera invisibile appartiene e circoscrive ciascuna di noi. Nella vita quotidiana facciamo esperienza di scoperte e usi di questa sfera, tendenzialmente parziali: geneticamente e poi culturalmente portate a raggiungere il massimo risultato con il minimo sforzo, ripercorrendo strade già battute che si sono rivelate efficaci. […]

 

Il corpo tagliato.
Mary Richardson entra alla National Gallery alle 10 di mattina del 4 marzo del 1914, nascondendo una mannaia nella manica del soprabito. Vaga innocentemente per il museo per circa due ore, improvvisando sul suo taccuino schizzi a matita dei dipinti esposti. E’ un’ex studentessa d’arte, conosce molto bene il museo, e medita da tempo di colpire la “Venere allo specchio” di Velasquez; ha precedentemente parlato con la leader delle suffragiste inglesi, Christabel Pankhurst, del suo intento. […]

 

Il corpo disegnato.
Nel clima americano degli anni ’30 i protagonisti delle strisce a fumetti sono usati per trasmettere il valore delle virtù americane del riscatto sociale. Little Orphan Annie ad esempio, creata da Harold Gray nel 1924, è un’orfana adottata da un industriale che ha accumulato ricchezza grazie alle commesse della Prima Guerra Mondiale. È chiaro quindi come il personaggio e le storie volessero rafforzare la morale conservatrice di una società capitalistica. Blondie e Dagoberto (di Chic Young) sono i rappresentanti della famiglia americana ideale; mentre Li’l Abner (del premio Nobel Al Capp), un agricoltore circondato da bellissime figure femminili, rappresenta pienamente la povertà diffusa durante la Grande Depressione. […]

 

Il corpo a tempo.

1889: William Bundy abbina la tecnologia delle macchine da scrivere ad un sistema ad orologeria: dopo l’inserimento di un codice abbinato ad ogni dipendente, ciascun orario viene messo per iscritto.

1893: Alexander Dey realizza una ruota provvista di braccio meccanico: azionando quest’ultimo insieme al numero correlato, ogni dipendente registra accessi ed uscite.

1900: Daniel Cooper inventa un dispositivo dotato di orologio, il cartellino vi passa attraverso e gli orari vengono stampati.

1924: dalla fusione di diverse aziende di cui Bundy, Dey e Cooper fanno parte, nasce la IBM.

1995: in Italia entra in vigore una Legge Finanziaria contenente l’obbligo di forme di controlli obiettivi e di sistema automatizzato per gli orari di lavoro dei dipendenti pubblici.

1970: viene introdotto nello statuto dei lavoratori l’impiego di “apparecchiature di controllo” per gli ingressi e le uscite.

2008: un articolo della finanziaria obbliga le pubbliche amministrazioni ad adottare sistemi di rilevazione automatica delle presenze ai fini di poter erogare compensi per il lavoro straordinario, vengono dismessi i vecchi cartellini e sono introdotti badge e tessere magnetiche.

2019: un sindacato interno ad Amazon deposita presso il National Labor Relations Board documenti che mostrano come Amazon tracci, al minuto, la quantità di tempo che ogni persona lavoratrice passa in bagno, compiendo infrazioni come “parlare con un altro dipendente Amazon,” oppure recarsi al piano sbagliato del magazzino. Si riporta tra gli esempi anche il caso di una pausa di 11 minuti non giustificata in cui un lavoratore “non ricorda” cosa stesse facendo.

Da un modello di testo suggerita ai manager di Amazon per la conversazione da intavolare con chi trasgredisce il codice di condotta:

“Di recente, la tua performance è al di sotto delle aspettative. [Il giorno X] in diversi momenti del tuo turno è stato notato che hai preso momenti di pausa per un [totale di minuti TOT escluse le pause giustificate]. Questo numero è stato ottenuto calcolando tutti i TOT del giorno che sommati danno [un totale TOT escluse le pause permesse] e sottraendo 17 minuti per ogni pausa pagata. Durante una conversazione di chiarimento hai dichiarato di aver incontrato i seguenti ostacoli […]. Questi comportamenti sono in violazione del codice di condotta di Amazon. Il mancato rispetto dei tempi di inizio, di fine o di pausa, o il tempo sprecato sono considerati una violazione di Categoria 2 del codice di condotta.”

 

 

Rizomi.

Chronos e Aiòn.

Geografie corporee.

 

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In anteprima:

 

Nella migliore delle ipotesi, il corpo resterà,
anche teoricamente,
eternamente ambivalente.
Oggetto e anti-oggetto: che attraversa e annulla
le discipline che pretendono di unificarlo,
luogo e non-luogo.
Jean Baudrillard,
“Lo scambio simbolico e la merce”.

 

Il laboratorio è pensato per coloro che fanno del proprio corpo strumento di espressione. È aperto a chi vuole acquisire una maggiore consapevolezza del sé e del proprio stare in relazione allo spazio e agli altri corpi.

I temi del corpo e delle arti performative saranno sviluppati sia nella teoria (con approccio antropologico, culturale, politico) che nella pratica (teatro, danza, reading, performance). Durante il laboratorio interverranno docenti di discipline attinenti alle arti performative, per offrire visioni e strumenti sull’uso dei corpi in merito alla voce, alla presenza scenica, al movimento.

Il laboratorio è strutturato in 4 incontri al mese da due ore l’uno, il costo è di 50 euro mensili; si terrà da ottobre a dicembre, per un totale di 32 ore complessive; prevede la produzione di una performance finale aperta, e di una pubblicazione editoriale che raccoglierà tutto il materiale prodotto durante il laboratorio.

Il primo incontro sarà mercoledì 4 ottobre, alle ore 21.00. Sono necessari abiti comodi e materiale per prendere appunti. Durante questo primo incontro, la parte teorica riguarderà la definizione di performance come forma d’arte contemporanea, le sue specificità dal punto di vista storico, antropologico e psicologico, le sue difformità dal teatro. Nella parte pratica inviteremo a mettere in atto, di persona, alcune performance chiave della storia dell’arte, di Vito Acconci, Regina José Galindo e Marina Abramovic.

 

Per info e iscrizioni:
info@p-ars.com
3885825444

 

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Il laboratorio è tenuto da:

 

Andrea Roccioletti (1979). Organizzatore di eventi e performer. Ha frequentato, tra gli altri, il corso di organizzazione teatrale di Mimma Gallina (Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano), il laboratorio di teatro di Duccio Bellugi Vannuccini (Theatre du Soleil), allievo di Carolina Gomez (Scuola di Danza Aires Nuevos). È stato CTA Community Teaching Assistant per il California Institute of Performing Art sotto la direzione di Stephan Koplowitz (USA), organizzatore teatrale per il Teatro Espace, responsabile eventi per il Gruppo Feltrinelli, resident artist presso la Kunsthallekleinbasel (Basilea), il PAF Performing Art Forum (Reims), Trame De Soi (Tulle). Ha portato le sue performance e ha esposto alle Officine Caos con Michelangelo Pistoletto, alla Nroom Art Gallery (Tokyo), al DOCVA Documentation Center for Visual Arts e al Teatro Elfo (Milano), al Teatro Astra (Torino), al De Peper (Amsterdam), al Centre de Congrès de Québec (Canada), ad Artissima (Torino) e alla Biennale di Venezia (2015).

 

Vanessa Depetris (1991). Diplomata in pittura e decorazione, ha frequentato Tangram Teatro, Cantiere Altrigo, PAF Performing Art Forum (Reims), workshop di danza creativa presso la GAM, e il MAI Marina Abramovic Institute (Grecia). Ha partecipato allo spettacolo “Dimora del volto” presso la Fondazione Merz, “Diradare” presso il PAV Parco dell’Arte Vivente, e “Orizzonti prossimi / Aria d’azione” presso la Fondazione Sandretto.

 

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