Roccioletti

Autoritratto tradotto.

Autoritratto tradotto.
File .jpg e .wav
Performance digitale, 2023.

Trasformazione, conservazione e deterioramento dell’informazione da video ad audio e viceversa. Codifica di due immagini su scala di toni: ciascuna immagine è stata trasformata in file audio. I due file audio sono stati poi sovrapposti. Alla ridecodifica del file audio risultante,
l’immagine ottenuta contiene le informazioni
di entrambe le due precedenti.

Translated self-portrait.
File . jpg and . wav
Digital performance, 2023.

Processing, preservation and deterioration of information from video to audio and vice versa. Encoding of two images on a tone scale: each image has been transformed into an audio file. The two audio files were then superimposed. Upon re-encoding the resulting audio file, the image obtained contains the information of both the previous two.

Autoportrait traduit.
Fichiers . jpg et . wav
Performances numériques, 2023.

Transformation, conservation et détérioration de l’information vidéo à audio et vice versa. Codage de deux images à l’échelle des tons: chaque image a été transformée en fichiers audio. Les deux fichiers audio ont ensuite été superposés. Lors du retraitement du fichier audio résultant, l’image obtenue contient l’information de chacune des deux précédentes.

 

Roccioletti

 

La prima immagine viene codificata in suono.

 

 

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La seconda immagine viene codificata in suono.

 

 

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I due file audio vengono sovrapposti.
Il file audio risultate viene rimodificato in immagine.

 

 

Roccioletti

 

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Art glitches reality.
Datamoshing.
Videoart, digital art 2023.

 

 

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Condizione.
Videoinstallazione, 2023.

 

 

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Attraversamenti.
Collages, 2023.

Per tutte le immagini, clicca qui.

 

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Sconfinamenti.
Collages, 2023.

Per tutte le immagini, clicca qui.

 

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Roccioletti
Michael Baxandall, “Pittura ed esperienze sociali nell’Italia del Quattrocento”.

 

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David Bowie: “Il potenziale di ciò che internet può fare alla società, sia in positivo che in negativo, è inimmaginabile. Non abbiamo visto nemmeno la punta dell’iceberg… siamo davvero sull’orlo di qualcosa di esaltante e terrificante.”

Jeremy Paxman: “Ma è solo uno strumento, no?”

David Bowie: “No. È una forma di vita aliena.”

David  Bowie speaks to Jeremy Paxman
on BBC Newsnight, 1999.

 

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Goldfish memory – 1.
Collages, maps.
Installation, 2023.

 

 

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Goldfish memory 2.
Collages, maps.
Installation, 2023.

 

 

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Vaporwave.
Wincent Raca, 2023.

Testi da “Exit reality.
Vaporwave, backrooms, weirdcore
e altri paesaggi oltre la soglia”
di Valentina Tanni, Nero Edizioni, 2023.

 

 

“In un passaggio memorabile del saggio Fotografia e inconscio tecnologico scritto alla fine degli anni Settanta, Franco Vaccari già metteva a fuoco il problema che sarebbe stato creato dall’eccesso di documentazione reso possibile dalla fotografia, individuando anche il ruolo centrale che l’informatica avrebbe rivestito all’interno di questo processo in futuro: «Per un po’ di tempo abbiamo creduto che bastasse accumulare documenti, istantanee, videoregistrazioni, per avere delle prove di esistenza, per certificare la realtà e i suoi dintorni. Adesso ci accorgiamo che è la quantità stessa delle prove che inceppa lo sguardo, lo intorbida, lo rende inservibile. Anche con i calcolatori elettronici è successo qualcosa di analogo: progettati per mettere finalmente ordine, ci hanno fatto scoprire la complessità e il caos».”

 

 

 

“Secondo i sostenitori della Dead Internet Theory, un’ipotesi cospirativa emersa negli ultimi anni, l’internet degli esseri umani sarebbe morta intorno al 2016 e quella che usiamo oggi sarebbe invece abitata interamente da entità artificiali. La teoria, pur fantasiosa, deve la sua popolarità al fatto di appoggiarsi su uno strato di realtà abbastanza consistente: secondo i report più recenti, infatti, l’attività dei bot occuperebbe il 64% del traffico internet totale. Queste creature elettroniche non soltanto navigano, raccolgono informazioni e tentano intrusioni, ma spesso sono anche programmate per imitare il comportamento umano, rendendo difficile la loro individuazione all’interno di forum e piattaforme social.”

 

 

 

“A confonderci le idee ci pensano infine i video e gli audio prodotti con la tecnica del deepfake, che riproducono le sembianze e le voci degli esseri umani con un altissimo grado di fedeltà. I progressi nel campo dell’intelligenza artificiale non solo stanno intaccando la poca fiducia che ancora riponevamo nella nostra capacità di interpretare quello che vediamo, ma stanno anche creando un enorme problema di spam all’interno delle piattaforme. È del maggio 2023 la notizia che Spotify è stata costretta a rimuovere, in blocco, decine di migliaia di canzoni dal proprio catalogo, tutte prodotte con l’applicazione Boomy. L’accusa? Artificial streaming. In pratica, non solo i brani sono generati da un’AI, ma anche i loro ascolti sono riconducibili all’attività dei bot. Musica prodotta dalle macchine per le macchine. Bot che si fingono esseri umani.”

 

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Retakes.

 

 

 

 

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“Daisy Bell”, 1892 – 2023
Storia breve di un audiomeme.

 

1892 – Harry Dacre compone “Daisy Bell”.

1961 – gli ingegneri dei laboratori IBM scelgono “Daisy Bell” per testare il nuovo software di sintesi vocale. Alle prove assiste lo scrittore di fantascienza Arthur Clarke…

1968 – …il quale inserisce la canzone nella sceneggiatura di “2001: A Space Odyssey”: è la sequenza in cui Dave Bowman disattiva l’intelligenza artificiale HAL9000.

1988 – “Daisy Bell” compare nella serie TV “Mystery Science Theater 3000”.

1999 – Un easter egg nascosto nell’assistente virtuale Bonzibuddy, della Bonzibuddy Software Inc., contiene la canzone “Daisy Bell”. Questo software verrà successivamente catalogato come adware e spyware.

2007 – Ryu Umemoto, compositore delle musiche del videogioco giapponese R.U.R.U.R., inserisce il brano “Daisy Bell” nel gameplay.

2020 – “Daisy Bell” è tra i brani selezionabili dagli utenti come colonna sonora per i propri tiktok: in migliaia iniziano ad usare la versione cantata dalla IA come sottofondo per video creepy e analog horror.

2021 – Il vocaloid Hatsune Miku, nata nel 2007 dalla Crypton Future Media, celebra il suo “antenato” IBM 7094 (quello del 1961) duettando in un video sulle note di “Daisy Bell”.

 

 

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Roccioletti
RIdley Scott, “Blade Runner”, 1982.

 

Exploring the Uncanny Valley
with Japanese Video Game Characters
Dr. Edward Schneider,
Yifan Wang, Shanshan Yang,
SUNY Potsdam, 2007.

 

Leggi qui l’articolo.

 

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