Roccioletti

Epidermica.

Epidermica.

Corpo, pelle, nastro magnetico di musicassetta. Le testine decostruite del mangianastri leggono e riproducono la voce su nastro di Gilles Deleuze durante le lezioni a Vincennes, 1975. Performance, 2024.

Body, skin, MC magnetic tape. The deconstructed heads of the cassette player read and play the voice on tape by Gilles Deleuze during classes to Vincennes, 1975. Performance, 2024.

Corps, peau, bande magnétique de MC. Les têtes déconstruites du magnétophone lisent et reproduisent la voix sur bande de Gilles Deleuze pendant les cours à Vincennes, 1975. Performance, 2024.

Con Vanessa Depetris.

 

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Il testo registrato su nastro magnetico, tradotto dal francese:

“Si può sempre parlare per dualismi. In fondo è più facile e più comodo. Quando parlavamo del viso, ci siamo accorti che la binarietà, l’instaurazione delle dicotomie, l’instaurazione dei rapporti binari, l’insieme dei dualismi ci si confacevano per ragioni diverse dalla comodità. Erano legati all’esercizio di un certo tipo di potere. E c’erano forme di potere che non sopportavano la polivocità dei corpi. E che dovevano produrre del viso e, producendo del viso, instaurare delle grandi binarietà. Un esercizio di potere è una cosa che definisce totalmente il linguaggio dominante, che definisce dal profondo l’esercizio del linguaggio e l’uso della parola.”
– Gilles Deleuze à Vincennes, 1975.

 

Roccioletti  Roccioletti

 

 

 

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Il corpo pathosformelico. Il termine pathosformel è stato coniato da Aby Warburg nei primi del ‘900, e indica immagini archetipiche: posizioni assunte dai corpi, che si ripetono in modo uniforme attraverso tutta la storia dell’arte, e che esprimono emozioni attive e passive dell’animo umano. [segue]

Il corpo donatore. Il 10 dicembre 2020 viene presentata un’interrogazione con richiesta di risposta scritta al vicepresidente della Commissione dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Sicurezza, come da articolo 138 del regolamento. Oggetto: “Il prelievo forzato di organi in Cina e le sue aberranti implicazioni: il rapporto dell’ong DAFOH.” [segue]

Il corpo epidermico. Nel 2018 l’industria dei cosmetici ha registrato un fatturato superiore agli 11,2 miliardi di euro, con investimenti in pubblicità online e offline per una quota di mercato del 44% rispetto a quella di tutti gli altri beni, escluso il food. Ipsos, le indagini statistiche GFK e i dati dei produttori indicano… [segue]

 

“La pelle non avvolge un insieme di organi, espande la presenza al mondo che questi organi conservano. Conosciamo tutti le immagini dei cosiddetti spellati, che mostrano muscoli, tendini, vasi, nervi di un corpo a cui è stata tolta o sollevata la pelle. Talvolta è lo spellato stesso che ne tiene sollevato un pezzo. Si tratta di immagini spesso spiacevoli da guardare. Nel caso della pelle, non si tratta di mascherare, ma di rendere presentabile, vale a dire visibile e riconoscibile, ciò che altrimenti sfugge nell’intrico di organi, tessuti, funzioni, il cui insieme ci resta incomprensibile oppure limitato alla conservazione del corpo (è lo sguardo fisiologico e medico). La pelle è un organo che eccede l’organicità; giocando con la famosa frase di Artaud potremmo dire che la pelle è l’organo o il luogo in cui un corpo si presenta come tale. E lo fa esponendo il corpo agli altri corpi: la pelle si fa vedere, toccare, respirare e assaporare. E’ alla vista, al contatto, all’odore e al suono di altre epidermidi che l’individuo diventa individuo, entra cioè come un punto distinto nella combinatoria di tutti i punti che si fanno presenti. In altri termini, ogni individuazione è sempre una transindividuazione. Ogni corpo esterno o estraneo partecipa a quello che, con termine audace, si può chiamare sudorazione delle pelli. La roccia o il metallo con cui mi scontro, o che brandisco, diventano pelli a loro volta trasformandosi in riparo, strumenti, gioielli. Tutto ciò che la mia pelle incontra incontra me, senza di essa non incontrerei niente. Le pelli non sono tra loro impermeabili. Sono porose, per definizione. A un tempo organiche, e metafisiche.”
– Jean-Luc Nancy, “Pelle”, 2019.

 

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Gilles Deleuze a Vincennes, 1975.
Video integrale della nona lezione.

 

A questo link la lettura integrale
di “Pelle”, Jean-Luc Nancy,
Festilval Filosofia 2019.

 

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Il punto cieco.

Webcam attiva h24, perennemente puntata verso la sua immagine riflessa nello specchio. Il flusso dati video della webcam è stato messo a disposizione di chi volesse collegarsi in tempo reale. Performance digitale, 2024.

Webcam active 24 hours a day, perpetually pointing towards its image reflected in the mirror. The video data stream of the webcam has been made available to those who want to connect in real time. Digital performance, 2024.

Webcam active h24, constamment pointé vers son image reflétée dans le miroir. Le flux de données vidéo de la webcam a été mis à à la disposition de ceux qui voulaient se connecter en temps réel. Performance numérique, 2024.

 

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Franz.
Pluriball, volto.
Ritratto fotografico, 2024.

 

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Not a self-portrait.
Overlapping of photocopies.
Wincet Raca, 2024.

Clicca qui per la pagina con tutti gli scatti.

 

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Calore Colore @ The Wrong

60 second film festival
november 2023 – march 2024
Rossella Ferrero, Andrea Roccioletti

@ Copenaghen (Denmark)
@ Valencia (Espana)
@ Gol (Norway)

 

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The Wrong Studio – Creative collective producing world class events, exhibitions, publications and commissions, together with an ever growing international community of artists, curators, academics, creatives, poets, film directors, collectives and institutions.Artistic content, exhibitions and communication projects for the Center Pompidou in Paris, the Reina Sofía Museum and La Casa Encendida in Madrid, CCCB, CaixaForum and the Picasso Museum in Barcelona, SESC and MIS in São Paulo, among many others.

thewrong.org
thewrong.org / ColourYourDreams
noemata.net / one-off
thewrong biennale @ IG/

 

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Alexwlchan
37 trilioni di anni luce al quadrato.
Un pdf grande quanto l’universo intero.
Performance digitale, 31 gennaio 2024.

La software developer Alexwlchan ha hackerato il codice di un file .pdf per superare il limite imposto dalla software house Adobe Acrobat, che ha stabilito che le dimensioni massime di una pagina possono arrivare a 381 km × 381 km, così da poterle modificare a piacimento. Ha realizzato un file .pdf delle dimensioni di 37 trilioni di anni luce al quadrato.

 

Roccioletti
Le dimensioni massime di un file .pdf, secondo Adobe Acrobat.

 

Roccioletti
Il file modificato, con le proprietà della pagina e la page size hackerata.

 

Dettagli tecnici, dal sito alexwlchan.net:

“Some version of this has been floating around the Internet since 2007, probably earlier. This tweet is pretty emblematic of posts about this claim: it’s stated as pure fact, with no supporting evidence or explanation. We’re meant to just accept that a single PDF can only cover about half the area of Germany, and we’re not given any reason why 381 kilometres is the magic limit. […] I started wondering: has anybody made a PDF this big? How hard would it be? Can you make a PDF that’s even bigger? […] The start and end of a PDF file are always the same: a version number (%PDF-1.6) and an end-of-file marker (%%EOF). […] After the version number comes a long list of objects. There are lots of types of objects, for all the various things you can find in a PDF, including the pages, the text, and the graphics. […] After that list comes the xref or cross-reference table, which is a lookup table for the objects. It points to all the objects in the file: it tells you that object 1 is 10 bytes after the start, object 2 is after 20 bytes, object 3 is after 30 bytes, and so on. By looking at this table, a PDF reading app knows how many objects there are in the file, and where to find them. […] The trailer contains some metadata about the overall document, like the number of pages and whether it’s encrypted. […] Finally, the startxref value is a pointer to the start of the xref table. This is where a PDF reading app starts: it works from the end of the file until it finds the startxref value, then it can go and read the xref table and learn about all the objects. […] With this knowledge, I was able to write my first PDF by hand. […] If you try to create a page with a larger size, either by increasing the MediaBox or UserUnit values, Acrobat just ignores it. It keeps saying that the size of a page is 15 million inches, even if the page metadata says it’s higher. (And if you increase the UserUnit past 75000, this happens silently – there’s no warning or error to suggest the size of the page is being capped.) […] But unlike Acrobat, the Preview app doesn’t have an upper limit on what we can put in MediaBox. […] I could keep going. And I did. Eventually I ended up with a PDF that Preview claimed is larger than the entire universe – approximately 37 trillion light years square. Admittedly it’s mostly empty space, but so is the universe. If you’d like to play with that PDF, you can get it here. Please don’t try to print it.”

 

Clicca qui per l’intero articolo

Clicca qui sotto per scaricare
il pdf delle dimensioni di
37 trilioni di anni luce al quadrato.

Universe

Attenzione: come puoi immaginare,
il file riscontra problemi di visualizzazione
su molti dispositivi mobili e fissi.

 

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Retakes.

 

 

 

 

 

 

 

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lunedì 26 febbraio, ore 21.30

@ Greenbox Incubatore di Idee
via sant’Anselmo 25, Torino

Primo incontro del workshop

Il corpo nel labirinto
Il labirinto nel corpo

Info e prenotazioni qui

 

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Moho di Kauai.

Giugno 1985: per l’ultima volta viene avvistato e registrato il canto del Moho di Kauai (Moho Braccatus), ultimo della sua specie, estintasi a causa dell’inserimento nell’ecosistema locale da parte dell’uomo di specie quali ratti e maiali, e quindi di zanzare che hanno contagiato questa uccello passeriforme con aviaria e vaiolo, e infine a causa dell’uragano Iwa che devastò l’arcipelago hawaiiano. Dopo questa data il Moho di Kauai non venne mai più avvistato e venne dichiarato estinto nel 2023.

 

 

Fonte: macaulaylibrary.org

 

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