Residenza artistica @ PAF
Performing Art Forum, Reims (France)
Stiamo organizzando una residenza d’arte per coloro che vorranno, per una settimana, dedicarsi al proprio progetto personale o collettivo, condividere esperienze e pratiche artistiche, oppure semplicemente prendersi una pausa dalla routine quotidiana, in un ambiente accogliente e amichevole.
La nostra residenza artistica al PAF prevede l’uso di numerose sale prove, per sè o per il proprio gruppo di performer, una biblioteca, una cucina condivisa e un vastissimo giardino per stare all’aperto.
Il periodo è in via di definizione, ma con tutta probabilità sarà dal 1 al 10 agosto 2024. Per partecipare è necessario inviare la propria candidatura ed eventualmente il progetto al quale si vuole lavorare (qui la pagina dei contatti). Non vogliamo escludere nessuna e nessuno, ma il numero di posti disponibili è limitato, perchè il PAF è una struttura ricettiva che ospita artisti da tutto il mondo, riceve moltissime richieste, e dobbiamo coordinarci con le altre realtà ospiti del luogo.
Questo è anche il punto di forza del PAF: se lo desideri, potrai condividere le tue produzioni con gli altri ospiti del luogo, provenienti da realtà vicine e lontane, oppure assistere alle loro proposte artistiche.
Il PAF ha alcune importanti caratteristiche: è inclusivo e incoraggia ogni sorta di apporto in termini di risorse, capacità, interessi, background e conoscenze; è un’opportunità per fare prove aperte, dare o ricevere conoscenze, e aiutare nelle loro mansioni le altre persone presenti nella struttura. Il PAF è denso di asimmetrie: le persone che risiedono qui provengono da luoghi diversi, abitano corpi diversi, hanno avuto esperienze diverse, e vivono sulla propria pelle strutture di potere e confini diversi.
Il PAF è uno spazio intersezionale, antirazzista, femminista, transfemminista. Sessismo, razzismo, classismo, LGBTQ+fobia, abilismo, ageismo e qualsiasi altra forma di discriminazione non sono tollerate. In fondo a questo articolo riportiamo una descrizione più puntuale in merito a queste tematiche e allo spirito che anima lo spazio.
Questa residenza d’arte avrà un costo. Sì, sappiamo che le residenze d’arte non dovrebbero mai averlo; anzi, le più virtuose sono quelle che pagano gli artisti residenti. Tuttavia, in questa specifica occasione, a coloro che risiedono al PAF viene chiesto un contributo minimo in base alle proprie disponibilità. Il PAF non indagherà sul vostro reddito, tutto è basato sulla fiducia. Questo serve per garantire a chi non può permetterselo di raggiungere e risiedere nella struttura, e per le spese di manutenzione materiale del palazzo.
Al momento il costo si aggira intorno ai 20 / 25 euro al giorno. Ovviamente, per chi non potesse permettersi questa spesa, rimandiamo alla pagina dei contatti: veniamoci incontro diversamente, troviamo soluzioni alternative.
Dove si trova il PAF? Qui sotto la mappa. Raggiungeremo il luogo in auto, possiamo organizzarci per dare un passaggio a chi non può o non vuole usare mezzi propri.
A questo link alcuni scatti
della precedente residenza
al PAF, luglio 2018.
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Alcuni approfondimenti in merito al PAF
PAF (PerformingArtsForum) is a place for professional and not-yet professional practitioners and activists in the field of performing arts, visual art, literature, music, new media and internet, theory and cultural production, and scientists who seek to research and determine their own conditions of work. PAF is for people who can motorize their own artistic production and knowledge production not only responding to the opportunities given by the institutional market.
Initiated and run by artists, theoreticians, and practitioners themselves, PAF is a user-created, user-innovative informal institution. Neither a production-house and venue nor a research center, it is a platform for everyone who wants to expand possibilities and interests in his/her own working practice.
PAF is a forum for producing knowledge in critical exchange and ongoing discursive practice; a place for temporary autonomy and full concentration on work; a tool-machine where one can work on developing methods, tools and procedures, not necessarily driven toward a product; a place for experimenting with other than known modes of production and organization of work, e.g. open-source production.
Most importantly, PAF offers all these possibilities without imposing them. In other words, PAF depends on how you affect and are affected by taking an active part in shaping your own activity in your workplace.
PAF is an open and relatively free site (and)
PAF is a nomadic space
PAF tries to stay cheap
PAF has almost no staff
(When PAF would have a staff, the prices would be much higher and the highly appreciated autonomy offered to the participants now would be strongly limited. PAF would no longer make a difference but would become a normal well-organised artist’s residency, where space and material belong to the staff’s responsibility.)
PAF is a place for production; it is also produced and maintained daily by the people who stay here. PAF tries not to exclude, instead, it wants to encourage all sorts of differences in resources, capacities, interests, backgrounds and knowledge. To avoid policing and hierarchical structures, PAF tries to create safety and care from within – this is an ongoing practice to be carried by all.
Whatever project you’re working on, PAF can only make it possible for you, if you make it possible for PAF too. The things in PAF are there for you and you are there for the things as well ( i.e. PAF or the coffee machine, a lecture, or a corridor is there for you as much as you are there for PAF or the coffee machine, the lecture or the corridor).
PAF is a place for production and concentration. For this reason it is not an ideal place to bring your children or pets. Please inquire with us to see if an exception can be made.
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Roccioletti 