Feed.

Feed.
Corpi, distanze.
Performance, 2023.

Feed:
1 – Verbo: dare da mangiare, nutrire.
2 – In informatica: flusso di informazioni.

Feed.
Bodies, distances.
Performance, 2023.

Feed:
1 – Verb: nourish.
2 – Computer science: flow of information.

Feed.
Corps, distances.
Performance, 2023.

Feed:
1 – Verbe: nourrir.
2 – En informatique: flux d’informations.

 

Con Vanessa Depetris.
Vincenzo “Enzo” Bruno ph.

 

Roccioletti

 

Roccioletti

 

Roccioletti

 

Roccioletti

 

Roccioletti

 

Roccioletti

 

Roccioletti

 

 

Roccioletti

 

 

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Pretesti
per voce sola.

 

“La questione è sempre la stessa: il rapporto dell’essere umano con la parola. Parola che ne determina la sua stessa essenza ma che, inesorabilmente, lo aliena. Il parlessere, come l’ha definito Lacan, è questo strano animale che ha facoltà di parola. È quindi libero di parlare? Certo può starsene anche muto, ma ciò non toglie che sia comunque a bagno nel linguaggio. L’essere umano, in quanto parlessere, è a bagno in quell’universo simbolico che lo determina. Esso non può sottrarsi alla parola, al linguaggio. Non è quindi né libero di parlare, né libero di tacere, dato che anche il suo silenzio è parola, bensì è condizionato, influenzato, ordinato dal linguaggio. Ora, se le cose stanno così, come andare oltre il linguaggio? Come andare oltre la parola?”
– Patrizio Peterlini, Poesia sonora e azione. Il godimento della voce e del corpo nella poesia contemporanea, 2021.

 

“Si tratta sempre della solita storia, che è molto importante per me: come passiamo da una parola all’altra. Come passiamo da una parola ad un movimento. La questione è come passiamo da una parola che è nel dire a una parola che è nel fare. Possibilmente la stessa parola. La chute, la caduta, è veramente il movimento. È cadere.”
– Julien Blaine, dichiarazione contenuta nel film La perf en fin, 2007.

 

“È impossibile, non si può continuare con lo strapotere del Verbo, questo Verbo regnante su tutto. Questo monarca mai discusso, mai attaccato, che è là, vivente delle sue malattie sacre. Il Verbo crea l’inetta significazione, che significa diversamente per ciascuna di noi, a meno che non si lasci fare e che si obbedisca, se, sovente, impone molteplici punti di vista che non aderiscono mai alla vita di una sola e che si accettano per mancanza di meglio. Il Verbo è responsabile della incomprensione generale degli esseri che subiscono gli assassinii, i razzismi, i campi di concentramento, le leggi etc. In breve, il Verbo è responsabile perché, invece di farne un mezzo per vivere, ne abbiamo fatto un fine.”
– Henri Chopin, Perché sono autore di una poesia sonora e libera, in Poesia concreta, 1968.

 

“La poesia sonora e la poesia azione – potremmo estendere la cosa alla performance – presentano nel loro farsi due lati contrastanti e in qualche modo antitetici. Abbiamo, in effetti, da un lato, il desiderio. Desiderio di dire, tensione a dire, tensione verso l’altro, desiderio dell’altro. Esaltato dall’accento messo sulle possibilità insite nel qu’on dise. Dall’altro lato abbiamo il godimento. Godimento della lallazione, della danza di labbra e lingua, che si presenta, come ogni godimento autonomo, autistico, autoreferenziale, chiuso.”
– Patrizio Peterlini, Poesia sonora e azione. Il godimento della voce e del corpo nella poesia contemporanea, 2021.

 

“Al grado zero della parola, il grido causa il sorgere primordiale dell’oggetto voce che è silenzio, corrispettivo e limite del campo dell’Altro. La voce risuona nel vuoto dell’Altro. Questo avviene in quel processo di rapporto con il linguaggio che modella l’essere umano che viene al mondo. La voce è l’oggetto che permette questa prima identificazione, è il punto vuoto, questa cavità insuperabile marchiata all’interno di noi stesse e noi possiamo appena avvicinarci, come afferma Lacan (Seminari, libro XII, 1965), che permette al soggetto di parlare, di assumere il linguaggio per esprimersi.”
– Chiara Margiarotti, Farsi un corpo attraverso la pittura, 2021.

 

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Spessore.
O dell’impossibilità di coincidere.
Corpi, metro da sarto,
matita nera. Misure di un corpo
trasposte su un altro corpo.
Da un sogno di Paola Sperati.
Frames da video.
Performance, 2023.

Thickness.
Or the impossibility of coincidence.
Bodies, tailor’s meter,
black pencil. Measures of a body
transposed to another body.
From a dream of Paola Sperati.
Frames from video.
Performance, 2023.

Épaisseur.
Ou de l’impossibilité de coïncider.
Corps, mètre de tailleur,
crayon noir. Mesures d’un corps
il a été transféré sur un autre corps.
D’un rêve de Paola Sperati.
Frames de vidéos.
Performance, 2023.

Vincenzo “Enzo” Bruno ph.

 

Roccioletti

 

Roccioletti

 

Roccioletti

 

Roccioletti

 

Roccioletti

 

Roccioletti

 

Roccioletti

 

Roccioletti

 

Roccioletti

 

Roccioletti

 

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Roccioletti

 

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Roccioletti

 

Roccioletti

 

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Davide T. Ferrando.
Una streaming room tutta per sé.

Roccioletti

 

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Temporeggiamenti.
Asfalto, ombra, gesso.
Performance, 2023.

Procrastinations.
Asphalt, shadow, chalk.
Performance, 2023.

Atermoiements.
Asphalte, ombre, craie.
Performance, 2023.

 

Roccioletti

 

Roccioletti

 

Roccioletti

 

Roccioletti

 

Roccioletti

 

Roccioletti

 

Roccioletti

 

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Il corpo elevato.
corpi.blog
a work, in progress.

“Per i corpi, il loro stare e abitare lo spazio, nel corso dei secoli si è passate – progressivamente e a diverse velocità – da un modello orizzontale e circolare (il focolare, la jurta) ad un modello verticale (i palazzi, i grattacieli). Di pari passo si sono evolute le strutture culturali gerarchiche e le capacità tecniche, come mano armata della razionalità economica (massimo risultato con minimo sforzo, ottimizzazione delle risorse scarse) e inconscio tecnologico incorporato (lo strumento che non solo consente un certo ammontare di usi predeterminati, ma già contiene al suo interno il risultato che vuole ottenere).” Prosegui qui la lettura.

 

Quando sto fermo sono.
Torino, 2016.

 

TrenOff Fringe Festival
Bologna, 2017.

 

Here Festival
Cavallerizza Reale, Torino 2017.

 

Rizomi.

Chronos e Aiòn.

Geografie corporee.

 

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Roccioletti

 

Il laboratorio è pensato per coloro che fanno del proprio corpo strumento di espressione. È aperto a chi vuole acquisire una maggiore consapevolezza del sé e del proprio stare in relazione allo spazio e agli altri corpi.

I temi del corpo e delle arti performative saranno sviluppati sia nella teoria (con approccio antropologico, culturale, politico) che nella pratica (teatro, danza, reading, performance). Durante il laboratorio interverranno docenti di discipline attinenti alle arti performative, per offrire visioni e strumenti sull’uso dei corpi in merito alla voce, alla presenza scenica, al movimento.

Il laboratorio è strutturato in 4 incontri al mese da due ore l’uno, il costo è di 50 euro mensili; si terrà da ottobre a dicembre, per un totale di 32 ore complessive; prevede la produzione di una performance finale aperta, e di una pubblicazione editoriale che raccoglierà tutto il materiale prodotto durante il laboratorio.

Il primo incontro sarà mercoledì 4 ottobre, alle ore 21.00. Sono necessari abiti comodi e materiale per prendere appunti. Durante questo primo incontro, la parte teorica riguarderà la definizione di performance come forma d’arte contemporanea, le sue specificità dal punto di vista storico, antropologico e psicologico, le sue difformità dal teatro. Nella parte pratica inviteremo a mettere in atto, di persona, alcune performance chiave della storia dell’arte, di Vito Acconci, Regina José Galindo e Marina Abramovic.

Per info e iscrizioni:
info@p-ars.com
3885825444

Il laboratorio è tenuto da:

Andrea Roccioletti (1979). Organizzatore di eventi e performer. Ha frequentato, tra gli altri, il corso di organizzazione teatrale di Mimma Gallina (Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano), il laboratorio di teatro di Duccio Bellugi Vannuccini (Theatre du Soleil), allievo di Carolina Gomez (Scuola di Danza Aires Nuevos). È stato CTA Community Teaching Assistant per il California Institute of Performing Art sotto la direzione di Stephan Koplowitz (USA), organizzatore teatrale per il Teatro Espace, responsabile eventi per il Gruppo Feltrinelli, resident artist presso la Kunsthallekleinbasel (Basilea), il PAF Performing Art Forum (Reims), Trame De Soi (Tulle). Ha portato le sue performance e ha esposto alle Officine Caos con Michelangelo Pistoletto, alla Nroom Art Gallery (Tokyo), al DOCVA Documentation Center for Visual Arts e al Teatro Elfo (Milano), al Teatro Astra (Torino), al De Peper (Amsterdam), al Centre de Congrès de Québec (Canada), ad Artissima (Torino) e alla Biennale di Venezia (2015).

Vanessa Depetris (1991). Diplomata in pittura e decorazione, ha frequentato Tangram Teatro, Cantiere Altrigo, PAF Performing Art Forum (Reims), workshop di danza creativa presso la GAM, e il MAI Marina Abramovic Institute (Grecia). Ha partecipato allo spettacolo “Dimora del volto” presso la Fondazione Merz, “Diradare” presso il PAV Parco dell’Arte Vivente, e “Orizzonti prossimi / Aria d’azione” presso la Fondazione Sandretto.

 

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