Relations.
Body, motion picture film of
“Deep Throat”, 1972.
Selection of images from video.
Performance, 2022.
Relazioni.
Corpo, pellicola cinematografica di
“Gola profonda”, 1972.
Selezione di immagini da video.
Performance, 2022.
Testi di Antonio Ricciardi, da
“Deleuze: l’immagine-movimento”.
“La prima tesi concerne l’impossibilità di identificare il movimento con degli istanti immobili, con la suddivisione del movimento in pose: da un lato infatti il movimento si produrrà sempre nello spazio tra le due pose, nello iato che si apre tra due istanti immobili; dall’altro si avrà un bel dividere e suddividere il tempo, il movimento si farà sempre in seno ad una durata concreta. Il movimento allora non potrà mai essere identificato con la scrittura che se ne può fare, esso sarà e si formerà sempre al di là di ogni tentativo di bloccarlo in una forma cristallizzata.”
“La seconda tesi sul movimento riguarda allora, per l’accoppiata costituita da Deleuze-Bergson, la doppia possibilità d’errore in cui si incappa quando si tenta di pensare o ricreare il movimento: se da un lato abbiamo la suddivisione del movimento in pose immobili (che sono dunque istanti privilegiati che trasmetterebbero il movimento), dall’altro abbiamo un nuovo meccanismo, che è quello della scienza cosiddetta moderna, che non riconduce più il movimento a degli istanti privilegiati, bensì a degli istanti qualsiasi e identifica il movimento come una sezione immobile della durata. […] Il cinema, per sua natura , si nutre di istanti privilegiati, che esalta per caricarli di senso. Essi sono caratterizzati da uno statuto completamente diverso: non hanno più nulla a che vedere con le pose, se sono istanti privilegiati, lo sono a titolo di punti notevoli che appartengono al movimento, l’istante qualsiasi infatti può essere ordinario oppure notevole.”
“A mutare cioè non sono solo le cose in rapporto tra di loro; vi è un piano ulteriore, che è quello del Tutto, della durata, della relazione, che è in un certo senso estraneo agli oggetti in movimento, che concerne le qualità che si trasformano, e che, trasformandosi, modificano il Tutto. Questa mutazione costante, questo trasformarsi costante delle qualità, è per l’appunto l’effetto (o l’espresso) del movimento, che però non è altro che un taglio in seno al mutare perenne costitutivo della durata, e per estensione, del Tutto.”
“Ma cosa sono il tutto e la durata? Nelle parole di Deleuze: se bisognasse definire il tutto, lo si definirebbe attraverso la Relazione. E la relazione non è mai una proprietà degli oggetti, è sempre estranea ai suoi termini. Grazie al movimento nello spazio gli oggetti cambiano le loro posizioni. Ma, attraverso le relazioni, il tutto si trasforma o cambia di qualità. Della durata stessa, o del tempo, possiamo dire che è il tutto delle relazioni.”
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“Ma, attraverso le relazioni, il tutto si trasforma o cambia di qualità.”
oggi giorno… qualsiasi tipo di relazione… è molto difficile…
non si ha più voglia di parlarsi… di capirsi… di guardarsi negli occhi…
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