Roccioletti cover

Obskené – 5

“Che cos’è un corpo?
Un corpo è un’intensità.”
Jean-Luc Nancy.

 

Obskené.
Fifth study.
Selection of images from video.
Performance, 2021.
Thanks to Paolo for supporting.

 

Testi di Marco Vozza
Dalla prefazione a J.L.Nancy
“Indizi sul corpo”, 2009.

 

Roccioletti

 

Roccioletti

 

“Nuda veritas, ma la nudità non coincide con la verità: piuttosto ne custodisce il mistero, ne è insieme l’inquietudine, l’attesa, la cura e l’appello. Una volta dissolta, se non demolita, la consistenza dell’ego e della sua arcana interiorità, la grandezza del pensiero è nella semplicità della decisione che si volge verso la nuda manifestazione. Non il mistero di una verità da rivelare, da portare alla luce della coscienza, ma la rivelazione stessa, a fior di pelle, nella sua immanenza inesauribile e debordante. Non vi è nulla da svelare: questo è la condizione di una apertura propedeutica alla ricerca della verità che finalmente si avvale del lume naturale.”

 

Roccioletti

 

Roccioletti

 

 

“Offrirsi nudi allo sguardo è rivelare la mancanza dell’abito di un’essenza, esibire la propria amabile fragilità di singolarità erranti e tremanti, che esistono in un regime d’essere incerto, rinunciando a ostentare qualsivoglia ornamento di senso pregresso e, al tempo stesso, mostrando la propria intimità nell’évanouissement di ogni interiorità. Pura ecceità di un’esistenza senza ragioni né garanti che anela, perturbata e alterata, a una attestazione che corrisponde a una testimonianza peritura, sospesa tra il godimento e la morte.”

 

Roccioletti

 

Roccioletti

 

“Già Paul Valéry sosteneva che la profondità dell’uomo è la sua pelle: l’esperienza della nudità sembra rinviare a un sapere della superficie, a una cognizione dell’immanenza singolare, a un pensiero della carne dotato di un attributo relazionale o comunitario, derivante da una condizione di esistenza condivisa, quale si manifesta nella complicità della carezza, nell’atto del toccare che si trattiene dall’afferrare e non sfocia mai nell’appropriazione o nell’identificazione.”

 

Roccioletti

 

Roccioletti

 

“Esiste una nudità isolata? La nudità non è un essere, né una qualità, è sempre un rapporto, molteplici rapporti simultanei, con altri, con sé, con l’immagine, con l’assenza d’immagine. Non esiste alcuna nudità solitaria; il sé non ritorna mai a sé, piuttosto espone il corpo al fuori di sé, lascia affiorare la distesa di un’anima, la sua venuta in presenza che evoca il toccare e l’essere toccato. Ogni nudità lascia scorgere la morte alle proprie spalle, la minaccia che incombe come una nube opprimente.”

 

Roccioletti

 

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“Il tuo corpo due notti con campanili, stelle filanti e treni deragliati. Il tuo corpo un bar fioco con marinai ubriachi e mercenari di tabacchi: schiocchi di dita, bicchieri rotti, bestemmie, sputi. Il tuo corpo una flotta intera — sommergibili, corazzate, cannoniere; frastuono d’ancore che salpano; l’acqua scorre sul ponte; un mozzo si tuffa in mare dall’albero. Il tuo corpo silenzio di molte voci lacerato da cinque coltelli, tre baionette e una spada. Il tuo corpo una lago trasparente, — sul fondo si vede la bianca città sommersa. Il tuo corpo un’enorme, indomita piovra dentro la boccia della luna, coi tentacoli rossi di sangue sui viali illuminati dove nel pomeriggio passò lento il corteo funebre dell’ultimo imperatore.”

“Voglio descrivere il tuo corpo…”
Parola carnale 11.
Ghiannis Ritsos

 

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