TikTokVoodoo

Esistono archetipi dai quali ci riteniamo al sicuro, rinchiusi nei libri di antropologia, ancorati a parole che li definiscono, cioè li rendono maneggevoli e li privano del loro potere su di noi, così come per alcune filosofie esoteriche conoscere il vero nome di una cosa garantisce potere su di essa. In breve: li collochiamo lontani da noi, nello spazio e nel tempo. Invece questi archetipi si ripresentano, in altre forme; mentre puntiamo il dito là dove dovrebbe essere l’orizzonte del loro confino, essi sono ancora dentro di noi, ci abitano, noi siamo agiti da essi, senza saperlo.

 

Utente TikTok che replica una scena di Joker. L’audio è del film.

 

Della nostra epoca la tecnologia sembra essere così pervasiva e fitta da non lasciare angoli in ombra dove ancora si possa immaginare qualcosa di spirituale e trascendente, come il voodoo, ad esempio: rappresentazione precisa dell’archetipo che si incarna e possiede. Chi sarebbe disposto ad affermare che è presente, qui adesso, e che viene praticato da molti, forse da noi stessi? Bisognerebbe mettere in discussione capisaldi quali evoluzione, progresso, cultura, e questi non sono ragionamenti comodi, portano oltre la quantità minima di informazione che ci facciamo bastare per vivere sereni.

 

Utente TikTok che replica scena da programma televisivo: l’audio è la voce di Belen Rodriguez.

 

Il voodoo: esseri archetipi, i Loa, si materializzano e agiscono in questo mondo prendendo possesso dei corpi umani, usandoli come abitazioni, oggetti da riempire, far muovere, parlare. Ogni Loa ha le sue caratteristiche ben definite; l’identità personale del corpo che li ospita svapora, e il Loa si manifesta. Anche per chi non crede, come me: è manifestazione di un bisogno spirituale. TikTok: piattaforma social sulla quale utenti caricano (postano) video di se stessi, seguendo i trend (cosa che va di moda), movenze, abbigliamenti, brevi scene replicate sempre uguali, ispirate a film o programmi televisivi.

 

Utente TikTok che interpreta Barbara D’Urso. L’audio è preso da una puntata del suo programma tv.

 

La maggior parte dei video su TikTok sono di utenti che si lasciano “impersonare”, non doppiando ma facendosi doppiare, come se la voce, quella del film originale, uscisse dalla loro bocca (lip dub); come se quei personaggi delle serie tv o del cinema li abitassero e li facessero agire, archetipi incarnati in altro corpo, in altro contesto. Come in epoche lontane si è passati dall’adorazione di immagini sacre alla possessione del proprio corpo da parte della divinità, così oggi dalla ricondivisione di immagini meme diventiamo noi stessi meme.

 

…ma anche la D’Urso ha un suo profilo, con il quale segue i trend.

 

Chi afferma che il digitale ha spodestato lo spirituale sbaglia: i Loa voodoo e i trend TikTok hanno caratteristiche comuni, aspetti perfettamente sovrapponibili, e anzi la pervasività dei social ha dato una spinta alla diffusione del tecnopagano che mai si era vista prima nella storia dell’umanità, quando ci si doveva spostare fisicamente per andare a condividere qualcosa con altri esseri umani. Oggi posso replicare un trend visto da un utente cinese, e a mia volta essere visto da un utente messicano. Da qualche parte, sul monte Olimpo di chi scrive il codice macchina di questo social e forgia algoritmi di visibilità, i sacerdoti di questo nuovo culto bevono l’ambrosia dei dati dei loro fedeli utenti dai loro dispositivi: indirizzi IP, dati relativi all’ubicazione, identificatori di dispositivi, cookie, metadati…

 

 

 

Trend del cambio d’abito: all’inizio del video l’utente è vestito in un modo…

 

…al cambio di musica, improvvisamente cambiano i vestiti dell’utente.

 

Trend legato alla danza: gli utenti replicano la stessa sequenza di gesti

 

Utente TikTok che interpreta un personaggio dalla serie tv “The100”. Piange, realmente. L’audio è della puntata originale.

 

Utente TikTok cosplayer, e utente virtuale corrispettivo, immerso però in ambiente reale

 

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Consigli di lettura

T.Nagel, Lo sguardo da nessun luogo, Mimesis
AAVV, Umanesimo digitale, Franco Angeli
H.U.Gumbrecht, Il nostro ampio presente, Bompiani
R.Esposito, Le persone e le cose, Einaudi
A.Berthoz, La semplessità, Codice Edizioni
AAVV, Piccolo atlante di anatomia
– dal rinascimento all’era digitale –
edizioni Rizzoli
J.Lanier, L’alba del nuovo tutto
– il futuro della realtà virtuale –
ilSaggiatore

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