The work that destroys his own project.
Rope, candle, music box,
polystyrene, project on paper.
Series: automatic art
Installation, 2020
Method:
The music box rewinds the string. The candle is dragged under the pages of the installation project itself, which burns.
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Cecì n’est pas une vidéo en direct.
Digital performance, 2020.
Timing: May 2, 2020. 19.00 > 20.00
Click here to access to Zoom and watch the performance.
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Whoami 02
Reloaded art: 15 set 2014
“Mondo della fine”
Reloaded art: 10 gen 2012
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WPG White Page Gallery/s
Description:
A playlist of Augmented Reality experiments.
Works are in progress and new videos will be added.
https://forevermidi.com
For all other WPG contributions and for the call, click here
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The bedroom
A short tale by Paolo Zinatelli
https://paolozinatelli.tumblr.com/
“A halo of hairspray was glossed on the bathroom door from where my sister used to stand in front of the mirror and spray her bangs. This was the 1980s, when every teenage girl wanted to look like the lead singer of Motley Crue. In her bedroom, my sister had posters of Jon Bon Jovi and Axel Rose taped behind her bedroom door where my mother wouldn’t see them. I often heard the dull thud of ‘80s hair bands coming through our shared bedroom wall. Despite her love of big hair, loud music and posters of shirtless men, my sister inhabited a traditionally feminine girl’s room. Walls the color of a flamingo. Pale bleached wood furniture. Pink wallpaper trim across the top of the room. And delicate sheer pink curtains.” [read more…]
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“Lo stile è codificare l’errore,
e farlo diventare una regola.”
– Giovanni Gastel, 21 dicembre 2019.
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Della maggior parte delle cose non capirò granché, ma questo non significa che non piacerà vedere cosa proponi! 🙂
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Ciao Alessandro, grazie per avermi lasciato un commento. Ho appena letto un tuo racconto sul blog di Endorsum, e mi è piaciuto. Spezzerei una lancia a favore di migliaia di specchi, il cui tragico destino di lockdown forzato da sempre nelle nostre case, a doverci restituire le nostre immagini e ad avere in cambio i nostri cambi di umore, è ignorato dai più e non passa alla cronaca. Sul capire quello che faccio, in questa era di trasparenza sbandierata qua e là è quasi uno stato di grazia. In ogni caso, non c’è nessun intrallazzo intellettuale: i miei lavori vorrebbero essere, tra l’altro, un campo da gioco per l’interpretazione dell’osservatore, quindi benissimo quello che ci vedi tu. PS: mi dispiace per l’Avviso di Garanzia che ho visto nei commenti al tuo racconto ripreso da Endorsum sul suo blog, credo sia iniquo e avete tutta la mia solidarietà. Fight the power! https://i.kym-cdn.com/photos/images/newsfeed/000/174/742/myth-bird-on-sign.jpg?1318992465
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Se mi lasciano i cocci, mi faccio arrestare volentieri: vitto e alloggio gratis: ci pensi? 😀
No, no: i miei specchi sono ancora tutti appesi. Mi deprimo già abbastanza vedendo le facce di quelli che incontro (sono un fortunato di quelli che esce e va al lavoro) senza soffermarmi davanti allo specchi: già ho una mia spiccata dose di vanità, se poi la amplifico…
Era un esercizio di stile pensando a un me passato, che però si scova sempre in fondo a quello che ci si trova davanti allo specchio! 🙂
Grazie a te per essere passato e per il divertente commento: mi rimetterò alla generosità della corte… o in alternativa spero che endorsum sia un’abile avvocatessa! 😀
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