Common names and proper names.
Inanimate interviews.
Microphone, bricks, damaged bumper,
pump fountain, bicycle wheel, polaroids.
Series: impossible actions.
Performance & installation, 2020.
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Il punto di vista dell’opera.
Reloaded art: 21 ago 2019
La scultura di sé.
Reloaded art: 18 set 2019
Eau de chance.
Reloaded art: 29 set 2019
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WPG’S – White Page Gallery
Fuori Visioni – Festival Arte Contemporanea
The first festival to join WPG/s as host.
Now co-hosting with Andrea Roccioletti.
Works by Joseph Nechvatal
“La visione che Joseph Nechvatal costruisce si muove sistematicamente su un piano ibrido tra corpo e software, uno spazio tecno-biologico abitato da un sistema virale che agisce e reagisce esattamente come il suo gemello reale. I virus informatici, che l’artista stesso definisce “semi-autonomi, pezzi meccanico-vampireschi di un codice digitale”, conservano il potere di interrompere le connessioni in corso tanto quanto quelli reali: i principi e le strategie di sopravvivenza che adottiamo per non soccombere seguono i medesimi meccanismi di sorveglianza, contenimento e annientamento che governano i nostri programmi antivirus. Mai come oggi queste dinamiche sommerse sono apparse reali, concrete, e hanno preteso un riavvio completo del nostro sistema biologico e sociale. […] L’aspetto paradossale, quasi ironico della disamina di Nechvatal risiede nel sovvertimento di un orizzonte di pensiero ormai assodato, ossia quello secondo cui la tecnologia è subordinata all’intelligenza umana. L’estetica viractuale dell’artista sembra piuttosto volerci mostrare quanto il comportamento delle unità fisiche sia affine a quello dei codici digitali: in questo senso supera i limiti del post-umano, inteso come ibridazione del corpo tramite innesti esterni, e si addentra in un dimensione decisamente postantropocentrica, dove l’uomo e l’altro tecnologico arrivano addirittura a coincidere. Si confondono, si mescolano, si rimpiazzano a vicenda davanti ai nostri occhi.” –

Singing Palette
Informed Man – Joseph Nechvatal
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