C’è un dio che all’inatteso apre una via.
(Euripide, Baccanti)
Corpo, lampada.
Selezione di immagini da video.
Performance, 2021.
There is a god who opens a way to the unexpected.
(Euripides, Bacchae)
Body, lamp.
Selection of images from video.
Performance, 2021.
Testi di Lisa Giombini
“Nel gesto, nell’atto”
L’arte della performance tra opera ed evento.
Università degli Studi di Roma Tre. 2018.
“Nella maggior parte delle performance non si dà pretesa di simulazione – non nel contesto, non nel ruolo del performer, non, soprattutto, nell’azione. Questo significa che mentre il gesto teatrale è sempre ancorato ad un come se, ad un travestimento, ad un trucco, il gesto performativo, al contrario, è reale, è gesto che accade nello spazio e nel tempo della vita, hic et nunc.“
“Il gesto della performance è fertile senza produrre nulla, senza restituire alcun risultato, alcun oggetto, alcuna opera. La performance art sfugge così alla concettualizzazione nei termini di un’arte fine a sé stessa (art for its own sake) o di una produzione in vista di uno scopo esterno. Essa è una pratica che riunisce in sé, amalgamandole, le due dimensioni.”
“Una delle caratteristiche principali del gesto performativo risiede infatti nella capacità di mettere in discussione e svuotare di significato opposizioni binarie come soggetto/oggetto, significante/significato, artista/spettatore, verità/mimesi, azione/rappresentazione. Solo all’interno della negoziazione tra opposte categorie la performance art può esistere come forma d’arte.”
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“Ogni nostra apertura relazionale al mondo, agli altri, ogni nostro modo di avere relazioni con gli altri, anche il dialogo e il colloquio, tutto passa attraverso la carne. Non c’è niente che possa essere detto, pensato, espresso, che possa istituire una relazione a prescindere dalla carne che noi siamo.
M.Merleau-Ponty, “Segni”, 1967.
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Letture suggerite:
AAVV, Il corpo in performance, Eterotopie.
F.Rigotti, L’era del singolo, Einaudi.
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“Ben oltre le idee
di giusto e di sbagliato
c’è un campo.
Ti aspetterò laggiù.”
Jalaluddin Rumi, XIII secolo
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