Una premessa. Un catalogo – ma non si possono catalogare, i baci. Una volta andavano di moda gli album delle figurine. Le doppie si potevano scambiare; alcune erano introvabili. E così, pacchetto dopo pacchetto speranza dopo speranza, cercavi di completare la collezione. Forse era anche un po’ diseducativo, a pensarci bene; un retrogusto di accumulo, capitalizzare tutto, anche le esperienze. Forse no, era desiderio di completezza, rassicurazione: tutto quello che c’era da vedere, l’hai visto.
In ogni caso, per i baci non funziona così. I meccanismi di catalogazione – innati – che applichiamo alla realtà non si possono applicare ai baci. Per molte ragioni. Perché lo stesso bacio cambia nel tempo, oppure cambiamo noi (e sono i baci a cambiarci). Perché non ci sono mai due baci uguali, nemmeno quelli dati alla stessa persona. Perché un bacio non è una cosa. Che cos’è? Chi lo sa. Ma è qualcosa che riconosciamo, quando accade, quando accade davvero. Come una canzone che ricordiamo, ma della quale non ci viene in mente il titolo. Come il sapore di qualcosa che stiamo gustando, ma dove e quando l’abbiamo già gustato, non sapremmo dirlo. Come la prima boccata d’aria dopo una lunga apnea.
1 di 16 Bacio sulla fronte.
A pochi millimetri dal lobo frontale, ovvero dall’area motrice primaria e da quella della coordinazione motoria del linguaggio
2 di 16 Bacio per finta.
“Un uomo che riesce a guidare in modo sicuro mentre bacia una bella ragazza semplicemente non sta dando al bacio l’attenzione che merita.” – Alber Einstein
3 di 16 Bacio sul naso.
Edmond Rostand fa dire a Cyrano de Bergerac, che di naso ne aveva parecchio: “[un bacio] è un segreto sulla bocca, un istante d’infinito che ha il fruscio di un’ape tra le piante, una comunione che ha gusto di fiore, un mezzo per potersi respirare un po’ il cuore”.
4 di 16 Bacio alla francese.
Ma in francese si dice semplicemente “embrasser avec la langue”
5 di 16 Bacio rovesciato.
Un tuffo carpiato.
6 di 16 Ti mangerei di baci.
Nella Pentesilea di Von Kleist, la Regina delle Amazzoni sbrana Achille, dopo averlo sconfitto in duello. In tedesco bacio e morsi fanno rima (“küsse”, “bisse”), e “chi ama di cuore può scambiare una cosa con l’altra”.
7 di 16 Bacio rubato.
“Un bacio legittimo non vale mai un bacio rubato.” – Guy de Maupassant
8 di 16 Primo bacio.
“Baciare qualcuno per la prima volta è sempre una specie di miracolo, un viaggio inebriante lungo le rapide di uno strano fiume.” – Peter Cameron
Intermezzo. Non si baciano solo le persone. Si baciano anche le cose. Si bacia la Pietra Nera alla Mecca, si bacia il Muro del Pianto, si bacia il suolo quando si atterra, si baciano le reliquie, gli hindu baciano anche la terra dei templi. E chi non ha baciato, almeno una volta nella vita, l’aria davanti a sé, affidando al vento un bacio perché lo portasse da qualcuno? E quel piccolo schiocco: se lo sente solo la persona che ama, se lo sente anche la persona amata. I baci sono piccoli dettagli, alle volte, ma di un’importanza enorme.
9 di 16 Secondo bacio.
A differenza del primo è sempre voluto.
10 di 16 Bacio per sbaglio.
Ci sono sbagli perfetti, come ad esempio quello di Cristoforo Colombo che credeva di aver scoperto una nuova via per le indie, e invece.
11 di 16 Bacio all’angolo delle labbra.
Un po’ come bussare ad una porta, sperando che qualcuno sia in casa.
12 di 16 Bacio d’addio.
Se ricordi l’ultimo bacio, la ami ancora.
13 di 16 Bacio che azzittisce.
“Il bacio è il modo più sicuro di tacere dicendo tutto.” – Guy de Maupassant
14 di 16 Bacio ripetutamente.
“Infine, quando ne avremo sommate molte migliaia, altereremo i conti o per non tirare un bilancio o perché qualche maligno non ci possa lanciare il malocchio, sapendo l’ammontare dei baci.” – Catullo
15 di 16 Bacio sul collo.
“Non spaventarti se senti le mie labbra sul tuo collo, non volevo baciarti, è solo amore impacciato. – Franz Kafka
16 di 16 Bacio di Giuda.
Tradisce, trae, traduce.
Postfazione. Piuttosto nota è la teoria secondo la quale l’origine atavica del bacio è da attribuirsi allo scambio di cibo. Meno conosciuta e più recente è l’ipotesi che il baciarsi sia stato un modo per trovare un sistema immunitario diverso dal proprio, così da poter offrire maggiori possibilità di sopravvivenza alla prole. Poi è arrivato il pensiero, l’autocoscienza, i dubbi e tutto il resto e allora ci sono stati e ci sono i baci di saluto, i baci d’affetto, i baci di fratellanza, i baci sessuali. Sembrerebbe un inganno, non è così? Un sistema escogitato dalla natura per perpetuare la specie. Sul quale abbiamo poi costruito tutta una serie di sovrastrutture. Se questa è davvero tutta un’illusione, un escamotage, i sentimenti e l’amore e quella cosa che succede quando baci la donna che ami davvero, sì, forse è un inganno dell’evoluzione, ma è stupendo. E’ un capolavoro. E’ la promessa della sopravvivenza, ma non come pensiamo. Ci è affidato qualcosa, quando facciamo esperienza dell’amore, e poi lo diamo di nuovo intorno a noi, lo riconsegnamo, quando ce ne andiamo. I baci ci sopravviveranno.