One day / Chi vede cosa

One day / Chi vede cosa.
Serie fotografica, 2019.

Una fotografia ogni 30 minuti,
dalle 6.00 alle 23.00,
per metà selfie, per metà ambiente
che al momento dello scatto ho davanti.

(Di tutta la serie fotografica
viene qui presentata solo una selezione.)

Il brano riportato è tratto da
da L’estetizzazione del mondo
– vivere nell’epoca del capitalismo artistico –
di G.Lipovetsky, J. Serroy (edizioni Sellerio).

 

    

   

 

“La cultura edonistica e psicologica ha portato con sé una forte spirale nelle aspirazioni a essere se stessi attraverso prodezze singole e personali. Nella cultura post-materialista non basta più guadagnare: si sogna di fare un lavoro non ordinario e libero, ci si vuole realizzare, esprimere, si ambisce a creare, fare cose stimolanti che l’attività professionale preclude. Si tratta di desideri artistici di massa che rivelano i limiti di una vita consumistica che non permette la realizzazione attraverso attività creative.”

 

    

  

 

“Gli artisti sono diventati delle star mediatizzate, delle specie di comunicatori o di animatori della vita culturale, la cui funzione è quella di creare novità, far sentire emozioni particolari e sempre diverse attraverso opere in cui la dimensione soggettiva, talvolta gratuita o irrisoria, prevale largamente sulla dimensione universale. Il culto del nuovo e l’espressione soggettiva ha preso il posto della funzione di rivelazione ontologica che i moderni attribuivano all’arte.”

 

  

   

 

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