Roccioletti

Prossimità.

Prossimità.
Lente di ingrandimento,
corpi, immagini da video.
Performance, 2023.

Proximity.
Magnifying glass,
bodies, images from video.
Performance, 2023.

Proximité.
Loupe de zoom optique,
corps, images de vidéos
Performance, 2023.

Thanks to Manuela.

Testi di Marco Vozza,
“Jean-Luc Nancy e la filosofia del corpo”

 

“La metafisica occidentale ha edificato la propria base fondazionale sul modello della profondità e dell’interiorità, a cui ha attribuito il carattere dell’autenticità, svalutando per converso ogni configurazione di superficie, screditando il dominio fenomenico e contingente della prossimità.”

 

Roccioletti

 

“Ora il corpo, per definizione, è un’entità priva di attributi profondi e interiori; è pura esteriorità, nuda e vulnerabile esposizione dell’esistenza, effimera presenza sensibile inappropriabile dall’Io o dal Sé, apertura originaria e indifesa sul mondo, stupore e sgomento dello sguardo, ospitalità dell’assolutamente altro, depotenziamento e rinuncia di Ego a favore di Alter, possibilità dell’amore, locazione del desiderio e dell’abbandono, singolarità che tende alla condivisione, idioma dell’affetto.”

 

Roccioletti

 

“Paul Valéry sosteneva che la profondità dell’uomo è la sua pelle: l’esperienza della nudità sembra rinviare a un sapere della superficie, a una cognizione dell’immanenza singolare, a un pensiero della carne dotato di un attributo relazionale o comunitario, derivante da una condizione di esistenza condivisa, quale si manifesta nella complicità della carezza, nell’atto del toccare che si trattiene dall’afferrare e non sfocia mai nell’appropriazione o nell’identificazione.”

 

Roccioletti

 

“Esiste una nudità isolata? La nudità non è un essere, né una qualità, è sempre un rapporto, molteplici rapporti simultanei, con altri, con sé, con l’immagine, con l’assenza d’immagine. Non esiste alcuna nudità solitaria; il sé non ritorna mai a sé, piuttosto espone il corpo al fuori di sé, lascia affiorare la distesa di un’anima, la sua venuta in presenza che evoca il toccare e l’essere toccato.”

 

 

 

“Se la peculiarità dell’esistenza è il non avere alcuna essenza, allora il corpo è l’essere dell’esistenza, il luogo del suo accadere, l’apertura, la spaziatura, l’articolazione, l’effrazione, l’iscrizione del senso; se l’esistenza appare come un’esposizione corporea, allora il pensiero avrà come oggetto il corpo e l’esperienza del toccare, l’istituzione del senso nell’estensione e vibrazione dei corpi, l’unica evidenza di un λόγος sensibile, incarnato: a questo pensiero inscritto nella corporeità esposta al mondo corrisponde la nudità dell’esistenza priva di ancoraggi metafisici, orfana di fondazione e di trascendenza, costantemente disponibile nella sua precaria e vulnerabile ostensione, sensuale ex-peau-sition.”

 

 

 

“Tramontato l’essere nella sua presenza permanente e impassibile a favore di una pluralità di presenze singolari, sovranamente essenti meramente esistenti, rimane soltanto – come si legge nella ouverture al pensiero che si sottrae o che si spoglia dei suoi secolari attributi – la nudità del mondo senza origine né fine, che si espone interamente a se stessa. Il corpo è la pelle rivolta all’esterno, al mondo cui si espone, quel mondo intessuto della contingenza dei corpi in cui è gettato ogni moi-dehors.”

 

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