Roccioletti

Keyword.

Parola chiave.
Performance situazionista.
Installazione diffusa, 2021.

Keyword.
Situationist performance.
Widespread installation, 2021.

 

Roccioletti

 

Fingendo di aver ritrovato una chiave per strada, e consegnandola ai negozianti.

Pretending to have found a key on the street, and giving it to the shopkeepers.

 

 

“La prossemica dello spazio viene modellata e plasmata in funzione delle relazioni che si instaurano tra le persone e delle convenzioni sociali. La teoria di base ipotizza l’esistenza di una bolla spazio-temporale che ingloba e protegge ogni singolo individuo, il cui diametro si restringe o espande in relazione alle sue caratteristiche (caratteriali, attitudinali, anagrafiche etc). Nell’ambito della psicologia, troviamo la definizione di spazio personale […] oltre a questo si ricorda l’esistenza dello spazio peripersonale, il quale satellita attorno alla nostra persona, e infine lo spazio interpersonale che rappresenta il territorio sul quale vengono regolamentate le relazioni sociali. In uno studio ulteriore, emerge come i neuroni specchio siano in grado di codificare, in modo selettivo, lo spazio peripersonale ed interpersonale, in un formato metrico, laddove altri neuroni codificano in termini operazionali.”

da “Studi neuroscientifici sull’arte”
A.Calcinotto / M.Ivaldi
Calzetti Mariucci Editori, 2016

 

 

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Suggerimenti di lettura

“Se un poliziotto ci ferma per un’infrazione e ci chiede la patente o la carta di identità, ciò che pretende è che noi assomigliamo alla fotografia più che la fotografia assomigli a noi. Tu devi assomigliare alla fotografia altrimenti non sei tu.”
– F.Scianna, Lo specchio vuoto, Laterza.

“Il pensiero nel senso enfatico sorge soltanto con l’Eros. Si deve essere stati amici, amanti, per poter pensare.”
– B.Han, Eros in agonia, Nottetempo.

”L’arte , qualsiasi forma prenda, non è contrappeso consolatorio del disagio ma modo per esplorarne più in profondità le risonanze.”
– AAVV, Nell’occhio di chi guarda, Donzelli.

“I social network offrono accesso all’intimità. Il bisogno di volontà interiore viene proiettato su macchine instancabili che lavorano incessantemente per conto nostro. Dato che questa meccanizzazione domina la consapevolezza della nostra volontà, cerchiamo sempre maggior automazione e potere nella tecnologia. Ci affanniamo per compensare qualità che sono andate perdute ancora prima della formazione della stessa mente concettuale. Affidandoci alla tecnologia per recuperare la nostra completezza, rischiamo di diventare suoi servomeccanismi.”
– I.Quartiroli, “Internet e l’io diviso”, Bollati.

 

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