Presente assente.
Corpo, freccia.
Performance, 2021.
Present absent.
Body, arrow.
Performance, 2021.
Pressione fino al limite della perforazione.
Selezione di immagini da video.
Pressure to the limit of perforation.
Selection of images from video.
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“Innamorarsi vuol dire individualizzare qualcuno attraverso i segni che porta o che emette. Vuol dire diventare sensibile a questi segni, iniziarsi ad essi. L’amicizia può forse nutrirsi di osservazione e conversazione, ma l’amore nasce e si nutre d’interpretazione silenziosa. L’essere amato appare come un segno, un’anima: esprime un mondo possibile a noi sconosciuto. L’amato implica, include, imprigiona un mondo che occorre decifrare, e cioè interpretare. Si tratta anzi di una pluralità di mondi. […] Amare è cercare di spiegare, di sviluppare questi mondi sconosciuti che restano avviluppati nell’amato.”
– Galles Deleuze
in “Marcel Proust e i segni”, 1986.
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mi piace questa definizione dell innamorarsi….e per la freccia..spero non avesse la punta….😉
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E invece ce l’ha eccome, la punta. Altrimenti non sarebbe stata una freccia. E quante parole sono state spese dagli astrofisici, a proposito dell’irreversibilità della freccia del tempo.
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Ossignur, non vorrai saltare il fosso/specchio? Se ti insanguini mi copro gli occhi 😛
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Per il momento direi di no. Storicamente parlando, le due performance più sanguinolente – per caso – furono a) quella volta che a Here, alla Cavallerizza, dovevo disintegrare decine di piatti lanciandoli contro le pareti di una stanza, mentre la mia collega cantava un’aria d’opera, e per un caso statisticamente incredibile un frammento di un piatto rimbalzò in linea retta contro la parete e mi si conficcò nella pancia, a sinistra dell’ombelico. La cantante ebbe la freddezza di continuare a cantare mentre, più stupito che dolorante, mi auto-opperavo ed estraevo la scheggia b) quella volta che Michele Di Erre mi trascinò per la strada con una fune e vassapere se un chiodino o un piccolo frammento di vetro mi disegnò una meravigliosa linea curva lungo tutta la schiena. Me ne accorsi solo a casa, perché ero abraso un po’ ovunque e boh, sarà che ho strisciato, e invece. Sul discorso dell’idea comune che il performer si fa del male, avevo scritto da qualche parte qualcosa in merito, ma adesso andare a ritrovarla boh, forse il gioco non vale la candela, come si usa dire.
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Ricordo Misculin cucirsi la pancia sul palco, recitando un pezzo di Amleto 😀 sei nell’onda…
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