Confusion.
Body, water, wall.
Selection of images from video.
Performance, 2021.
Testi di Giovanni Villani, 2011.
“Nelle mitologie antiche il Caos è quasi sempre contrapposto al Cosmo, nel senso di universo disordinato il primo, e ordinato il secondo. Nella mitologia greca il Caos è la personificazione dello stato primordiale di vuoto, buio, anteriore alla creazione. Per Platone il Caos è il luogo primigenio della materia informe e rozza a cui attinge il Demiurgo per la formazione del mondo ordinato, il Cosmo. Secondo la cosmogonia egiziana, dal Caos esistente nacque il Cosmo, inteso come forza positiva in grado di contrastarlo nella sua casualità indifferenziata e distruttrice. Anche i miti cinesi e indiani della creazione dell’universo si muovono sulla stessa linea.”
“Secondo la termodinamica, di cui Prigogine è l’iniziatore, ci si accorse che l’ordine poteva e doveva coesistere con il disordine, essere a lui complementare, per arrivare ai concetti di order from noise (ordine dal rumore) e al caso organizzatore. Morin ci dice che tutto ciò che è fisico, dagli atomi agli astri, dai batteri gli uomini, ha bisogno del disordine per organizzarsi, per diventare sistema. È l’organizzazione che dà forma, nello spazio e nel tempo, ad una realtà nuova: il sistema.”
“Il disordine, tuttavia, non è eliminato dall’organizzazione e permane nel sistema e quindi, accanto ad un principio d’organizzazione, esiste un principio di disorganizzazione che ci ricorda che nessuna cosa organizzata, nessun essere organizzato può sfuggire alla degradazione, alla disorganizzazione, alla dispersione, nessun vivente può sfuggire alla morte; che ogni creazione, ogni generazione, ogni sviluppo e ogni informazione devono essere pagati in entropia e che nessun sistema, nessun essere, può sfuggire alla morte o rigenerarsi spontaneamente.”
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“Per i fisici moderni, la danza di Shiva è la danza della materia subatomica. Come nella mitologia indù, è una danza continua di creazione e distruzione che coinvolge l’intero cosmo; la base di tutta l’esistenza e di tutti i fenomeni naturali.”
– Fritjof Capra, “Il tao della fisica”.
“Anche quando siamo soli siamo in relazione: con i nostri pensieri, con un libro che stiamo leggendo, con l’aria che respiriamo, un film che stiamo guardando, siamo il relazione con la nostra memoria e la nostra immaginazione, con le idee che ci sono arrivate da altri. L’idea che nel mondo niente esista al di là della relazione non è una scoperta recente. La novità che introduce la lettura che io ritengo più coerente della fisica quantistica è che questa struttura di relazioni si estende fin nella profondità più estreme della natura, là dove la fisica classica individuava dei nuclei solidi, dei punti fermi. Le scoperte quantistiche dissolvono l’idea stessa della solidità, dimostrando che non esiste un realtà in sé, incontrovertibile, alla quale ci si possa ancorare. Ogni cosa esiste solo quando è in relazione. […] Io sono il mio corpo: fatto di tanti organi in relazione tra loro che, muovendosi insieme, formano un’unità; sono la mia memoria: il racconto che faccio di me stesso, legando quello che è accaduto ieri a quello che mi accade oggi; sono i miei pensieri, che vengono dagli altri e passano attraverso di me. Sono l’immagine di me riflessa negli occhi di chi mi vuole bene. Sono tutto questo insieme di processi, a cui do il nome di.”
– Carlo Rovelli, 2020.
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l’ordine è tutto quello che ha forma umana, per continuare gli esempi dell’antichità anche la fondazione di Roma è un esempio di ordine dal caos: la Roma quadrata, ordinata di Romolo, si contrappone a Remoria, circolare, caotica, che però rimane sempre in sottofondo all’ordine e riemerge continuamente attraverso le epoche.
Il caos permane, è lo stato di fondo del nostro universo, e dovrebbe esserlo pure delle altre dimensioni, quelle che non conosciamo e che non hanno relazioni con noi, e rimangono oltre la nostra frontiera antropica.
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Ciao Zoon, grazie per il tuo commento – e per il tuo blog, che seguo attentamente. I tuoi spunti sono interessanti, e parallelamente ad essi: il caos – o l’entropia – come una condizione in cui la sommatoria di tutta la massa e di tutta l’energia è equivalente a quella di uno stato ordinato, ma che, semplicemente, in base alle nostra percezione, è meno utile. Il cosmo non è ordinato o disordinato. E’ il nostro sguardo che lo architetta (e fa collassare la funzione d’onda probabilistica in una forma precisa).
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Mi trovi perfettamente d’accordo con la chiosa del tuo commento, credo sia l’essenza stessa della fisica quantistica che esprime, per esempio, Carlo Rovelli.
E grazie per i complimenti, mi fa molto piacere questo gemellaggio di gradimenti…
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