Roccioletti cover

Manipolazioni.

Manipolazioni.
Corpo, immagini, forbici.
Selezione di immagini da video.
Performance, 2022.

Manipulations.
Body, images, scissors.
Selection of images from video.
Performance, 2022.

Manipulations.
Corps, images, ciseaux.
Sélection d’images à partir de vidéos.
Performance, 2022.

 

Roccioletti

 

“Poiché l’immagine informatizzata non reca in sé alcun fondo concreto-sensibile, in un certo senso essa mostra… occultando. Anzi, esibisce l’imponderatezza del suo fondo, la labilità del visibile circoscritto nel campo del fotogramma, e in ultima istanza pretende un atto di fiducia intorno a esso, cioè impone – appunto – un patto, un atto di fede, un compromesso morale tra gli attori. Infatti, il suo fondo non può lasciare traccia – per definizione – in nessun elemento costitutivo capace di certificare con la forza della necessità l’essere materiale del soggetto, se non nelle trame incorporee di un ineffabile e inafferrabile rizoma numerico. Dunque, quanto alla certezza dell’oggetto, è solo l’atto soggettivo di colui che agisce l’immagine – di colui che cattura l’immagine – che qui entra in gioco: percezione dell’oggetto reale nella forma intellettiva di tale percezione. Si tratta della ben nota intenzionalità del pensiero (della coscienza) che la tradizione fenomenologica definisce come percezione noetica (e naturalmente chiunque può sospendere il giudizio su tale definizione).”

 

Roccioletti

 

“Tutte le immagini possiedono una certa forma temporale che è in genere quella della presenza, ma portano con sé anche una questione atemporale che riguarda la radice antropologica del produrre immagini e che consente di percorrere trasversalmente la linea del tempo riconnettendo tempi, immagini e mezzi differenti. Tutto questo si colloca in un preciso luogo delle immagini che, a giudizio di Belting, risiede naturalmente – nel senso del luogo naturale – nel corpo. Il corpo è un luogo del mondo ed è un luogo dove le immagini vengono prodotte, conosciute e riconosciute. Il corpo è inoltre il luogo delle tradizioni collettive che oltrepassano i limiti esistenziali e transitano di generazione in generazione e tra una cultura e l’altra. Il nostro corpo naturale rappresenta al contempo un corpo collettivo; in questo senso, si costituisce come il luogo in cui si manifestano le immagini di cui sono fatte le culture. Nel corpo si situa il punto di contatto tra l’immaginario personale e l’immaginario collettivo e si verifica lo scambio tra esperienza e ricordo. Pertanto, le immagini evocano la memoria e si rinnovano nel gioco di una ars combinatoria che prende vita, di volta in volta, in forma di immagine.”

 

Roccioletti

 

“Da una parte, infatti, siamo colti da un sentimento di nostalgia per il periodo precedente all’invenzione del computer, in cui ancora si poteva affermare che di fronte alla fotografia io non posso mai negare che la cosa è stata
, poiché essa è sempre un’emanazione del passato che non può più essere recuperato. Nessuna fotografia digitale, infatti, può vantare questo tipo di relazione così sconvolgente con il passato, poiché non abbiamo più alcuna certezza su ciò che in essa è ritratto; di fronte a un’immagine fotografica insomma non si può più dire che essa è un’allucinazione in un certo senso temperata, modesta, divisa, (da una parte non è qui, dall’altra però ciò è effettivamente stato): immagine folle, velata di reale”. Non è più possibile pensare che i raggi riflessi dal soggetto ritratto arrivino fino a noi attraverso la fotografia:
nulla ci garantisce più della coesistenza di un presente (il nostro) con un passato (l’attimo della posa).”

 

Roccioletti

 

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Benvenuti nel futuro.
Polaroid, 2022.

Welcome to the future.
Polaroid, 2022.

Bienvenue dans le futur.
Polaroid, 2022.

 

Roccioletti

 

Roccioletti

 

Roccioletti

 

Roccioletti

 

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Corpo. 99 indizi per un’indagine.
Per tutti i testi, clicca qui.

Il corpo bugiardo.
K.Pizzi, “Pinocchio e il corpo meccanico: trasposizioni visive.”

Il corpo profanato.

Il corpo eretico.
G.Zurracino, “Bataille e la notte del non-sapere”.

Il corpo catastrofico.
D.Valenza, “Scritture sulla catastrofe”.

Il corpo testimone.

Il corpo narrato.

 

Roccioletti
Natura morta con spettatore“, performance. 2022.

 

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Lettura integrale, una pagina alla volta, di “Millepiani” di Gilles Deleuze e Félix Guattari. Vocoidi, contoidi, testo su carta. Performance per voce sola, 2022.

Rizoma 046

Rizoma 047

Rizoma 048

 

Roccioletti
Nomi propri“, performance. 2022.

 

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Lettura di “Itto itto” di Edoardo Cacciatore (1994).

Le voci dell’alterazione 014

Le voci dell’alterazione 015

Le voci dell’alterazione 016

 

Roccioletti
Quasi didascalico“, performance, 2022.

 

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“E’ degli anni Sessanta una delle prime rappresentazioni tridimensionali computerizzate di una figura umana creata per simulare un corpo virtualmente immerso in un ambiente. Questa nuova specie umana è conosciuta nella storia della grafica digitale come Boeing Man, o anche First Man, quasi a rimarcare il capostipite di una lunga discendenza futura di uomini simulati. In effetti, William Fetter, allora in forze al dipartimento di design Wichita della Boeing e progettista di quell’oggetto-immagine digitale, continuò la serie con il secondo, terzo e quarto uomo, integrandola anche con la simulazione di figure femminili.”

 

Roccioletti

 

“E’ successo in altri momenti di crisi facciale in Occidente: all’arrivo dei ritratti, le antiche maschere (della vita e della morte), altra tecnica facciale, persero la loro aura di verità e acquisirono quella meno nobile di falsificazione delle facce. Mutatis mutandis, la fine dell’era della fotografia, come ha scritto Patrick Pan, derivante dall’arrivo delle reti neurali avversative apre a nuovi scenari (anche arrischiati) di civilizzazione. Come accaduto per l’arrivo della fotografia rispetto alla pittura, si avvieranno nuove prospettive interpretative e cognitive.”

 

Roccioletti

 

“Si possono già prefigurare e immaginare confini che tenderanno a sfumare, per esempio tra i nostri gemelli digitali umani (human digital twins), le nostre personificazioni virtuali tridimensionali (in-world avatars), i surrogati crittografici delle nostre credenziali (self-sovereign identities). Queste nostre nuove simulazioni inflattive distribuite, con potenzialità d’azione diverse e autonomie decisionali crescenti, ampliano la superficie d’intervento della nostra soggettività. Ma anche, se vogliamo essere più critici, divengono foucaultianamente dispositivi governamentali per nuove soggettivazioni.”

 

– Cosimo Accoto, “Forge – philtec labs“, 2022.

 

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Fonti

Lo statuto dell’immagine digitale, E.Livraghi.

Corpo a corpo con l’immagine, E.M.Macaluso.

L’immagine digitale, S.Pezzano.

 

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