Tutto quello che nel 2019 non avete visto…
1 – perché non ho avuto tempo per realizzarlo
2 – perché è ancora in fase di studio
3 – perché non è un’idea abbastanza buona
Titolo provvisorio Macchina del fumo.
Bozza Riempire un ambiente di vapore; un’installazione che produce fumo.
Concept Fumo come elemento effimero ma trasfigurante. Arte che nasconde, non mostra.
Note Molto tempo fa mi raccontarono di una mostra fotografica, a Milano, il cui spazio espositivo era totalmente immerso nella nebbia (ci spingemmo, in seguito, più in là: organizzammo una mostra al buio, dove il pubblico poteva spostarsi e cercare le opere con l’ausilio di piccole torce tascabili). Portare l’elemento “nebbia” in un luogo in cui non potrebbe formarsi spontaneamente. Invitare il pubblico in un ambiente “ostile”.
Titolo provvisorio Mostro di Loch Ness.
Bozza “Liberare” su un lago, nottetempo, un’installazione galleggiante.
Concept Nessuna documentazione se non le foto ricondivise da quelli che abitano al lago.
Note Ricordo le sensazioni di un giro in motoscafo sul lago di Loch Ness, vent’anni fa. Lo sguardo verso le acque scure, alla ricerca di un mostro che non sarebbe, ovviamente, apparso. L’arte che si appoggia alla leggenda e la alimenta. Una certa ironia di fondo.
Titolo provvisorio Elio.
Bozza Usare palloni di elio per sollevare l’installazione da terra e farla volare.
Concept Un’installazione irraggiungibile, mossa dal vento, visibile solo da lontano.
Note Problemi legati alla sicurezza: l’elio è combustibile, i palloni non devono impattare con cavi elettrici oppure fonti di calore; quando i palloni si sgonfiano, l’installazione potrebbe atterrare in luoghi a scorrimento veloce del traffico, diventando un pericolo.
Titolo provvisorio Sovrapposizioni.
Bozza Videomapping urbano specifico, circoscritto, non annunciato né autorizzato.
Concept Proiettare da una finestra, su un palazzo, un writer che dipinge la sua opera.
Note L’illusione iniziale che stia accadendo davvero e in tempo reale; l’impossibilità di fermare l’azione del writer; il video in loop per essere visto da più passanti. L’immagine “effimera” che crea l’impressione di qualcosa di “permanente”.
Titolo provvisorio Arco d’acqua.
Bozza Pompe idrauliche inclinate a 45°, e un singolo getto, a turno, come se rimbalzasse.
Concept Qualcosa di veloce e inafferrabile, del quale perà risalta il movimento, l’azione.
Note Ricordo, a Eurodisney, il labirinto di Alice nel Paese delle Meraviglie, e una serie di spruzzi d’acqua in sequenza, perfettamente a tempo, che sembravano grilli che saltavano da un lato all’altro del labirinto; troppo veloci per essere visti davvero restavano al margine del campo visivo e della possibilità di essere afferrati, ma erano tuttavia percepibili.
Titolo provvisorio Costume a specchio.
Bozza Una scatola riflettente da indossare, con la quale percorrere le strade cittadine.
Concept Far sì che il passante non incontri un altro, ma un altro se stesso, riflesso.
Note Non ricordo l’esatta citazione, né di chi: “Quando per strada incontriamo nani, giganti, ballerine, in realtà incontriamo noi stessi nei panni di nani, noi stessi nei panni di giganti, noi stessi nei panni di ballerine…”
Titolo provvisorio Trampolino.
Bozza Un trampolino da piscina, ma collocato in un luogo totalmente diverso.
Concept Una sorta di “arma carica” a disposizione del pubblico.
Note Il “potenzialmente letale”: se qualcuno decidesse di usare davvero il trampolino e saltasse da lì, trasformando la metafora, la rappresentazione, in un fatto. Da valutare i problemi legati alla sicurezza (concorso di colpa in caso di incidente, ad esempio).
Titolo provvisorio Ramo fucsia.
Bozza Dipingere di un colore innaturale un albero, in un bosco.
Concept Riflessioni sulla palette di colori della biosfera, e su quelli invece artificiali.
Note Trovare un colore che si lavi con la pioggia e che non danneggi l’albero. Il luogo deve essere isolato e difficilmente raggiungibile. Documentazione fotografica, posizionamento gprs dell’opera.
Titolo provvisorio Legare foglie.
Bozza Ancorare all’albero ogni foglia, così che in autunno cadano ma non tocchino terra.
Concept Una sorta di istantanea complessiva del cadere delle foglie.
Note Focus anche sull’azione meticolosa e lenta che precede l’opera; sul tempo necessario per fissare ogni singola foglia al suo ramo, con un filo, nodo dopo nodo.
Titolo provvisorio Riempire un luogo di…
Bozza In fase di studio: ricostruire / trasportare un bosco in una chiesa sconsacrata.
Concept Riappropriazione da parte della natura di un luogo antropizzato, “religioso”.
Note Potrebbe essere una serie, già iniziata tempo fa con l’installazione abitabile “La proprietà commutativa”.
Titolo provvisorio Autogrill.
Bozza Ancora in fase di studio.
Concept Usare lo spazio dell’autogrill e le sue immediate vicinanze come luogo d’arte.
Note Anni fa mi raccontarono di un documentario su un francese, che visitava gli autogrill come se fossero musei, e percorreva per giorni le autostrade intorno a Parigi senza uscire mai a nessun casello, in una sorta di loop infinito.
Titolo provvisorio Zolle.
Bozza Usare zolle di terra ed erba per ricostruire una figura umana distesa.
Concept La terra come carne; riflessioni su fisicità e vita che procede “a prescindere”.
Note Fa certamente parte della serie “resting figures”. Ancora da decidere se al chiuso o all’aperto, dove tuttavia le mie installazioni durano pochi giorni, se non poche ore, prima che vengano decostruite (anche questo aspetto è da indagare e far diventare una parte della documentazione “in uscita” dell’opera).
Titolo provvisorio Tabù (deriva da un modo di dire siciliano, e sta per “bara”).
Bozza Uso di un contenitore di legno 2mX1mX1m, in verticale.
Concept Ancora da definire nei dettagli. Una cabina? Un’installazione non autorizzata?
Note L’idea iniziale: collocare la cabina in una piazza; su uno dei suoi lati, uno schermo, che sembra proiettare quello che sta accadendo all’interno della cabina; implementare casse audio per simulare le voci da dentro.
Titolo provvisorio Cemento.
Bozza Una serie di sculture in cemento: braccio, testa, mano.
Concept Le sculture potrebbero avere anche schermi, casse, webcam, led etc.
Note Il processo stesso di realizzazione del calco fa parte dell’opera: frammenti di vetro del contenitore dell’acqua usata per produrre il cemento, l’acqua stessa trattenuta in bocca e poi riversata nel contenitore… caricandoli così di valore simbolico, non solo strumentale.
Titolo provvisorio Violoncelliste 1.
Bozza Una violoncellista suona un violoncello in fiamme.
Concept Il breve tempo disponibile prima che le fiamme “trasformino” il violoncello.
Note Fatti: il violoncello non suonerà mai più altra melodia dopo quell’ultima; i suoni si modificano mano a mano che le fiamme aumentano; fino a che punto è possibile suonare il violoncello prima che sia totalmente inutilizzabile.
Titolo provvisorio Violoncelliste 2.
Bozza All’archetto è collegato un filo, il movimento del quale apre e chiude una gabbietta.
Concept All’interno della gabbietta è presente un uccello.
Note La “performance + installazione” sembra in questa fase ancora troppo didascalica. Da rivedere. Approfondire l’idea che il movimento del braccio della violoncellista, finalizzato all’esecuzione, serva anche ad altro scopo parallelo e complementare.
Titolo provvisorio Sedia, letto, proiettore.
Bozza Serie di proiezioni di corpi sul letto, dall’alto.
Concept La presenza umana del video come ricordo oppure anticipazione dell’azione.
Note Ricordo di un’installazione, vista forse su un catalogo: un tavolo sul quale venivano proiettati piatti e cibo.
Titolo provvisorio Appliques.
Bozza Piccole appliques di cemento, per installazioni urbane abusive.
Concept Urban art, senza diritto d’autore; vista, fotografata e ricondivisa dai passanti.
Note Riconsiderare il tipo di collante. Nelle precedenti installazioni (piccoli unicorni dorati, collocati in alcune zone della città) è stato usato del mastice. La vernice dorata e riflettente, dopo qualche giorno, è diventata scura e opaca.
Titolo provvisorio Immondizia d’oro.
Bozza Dipingere sia l’oggetto abbandonato che una piccola area circostante ad esso.
Concept L’oggetto abbandonato trasposto al rango di installazione involontaria.
Note Seguito ideale della “merda apparecchiata” (“Esposizione gratuita”, 2016) (a sua volta omaggio alla “merda d’artista” di Piero Manzoni). L’intervento dell’artista che trasforma l’object trouvé in installazione urbana. Riferimenti a Francisco De Pajaro, incontrato a Barcellona, che trasforma, sul posto, l’immondizia in installazione.
Titolo provvisorio Filo, ago, schiene.
Bozza Usare ago e filo per congiungere l’epidermide di due persone.
Concept Rendere visibile un legame; smaterializzare il confine corporeo del singolo io.
Note Performance successiva a questa, ma da svilupparsi in una relazione tra corpi. Forse necessario rivolgersi a chi opera nell’ambito del microderma. Da decidere se il congiungimento dell’epidermide è a contatto, oppure tra fili cuciti e tesi nello spazio.
Titolo provvisorio Trafitti dagli alberi.
Bozza Figure umane trafitte da alberi (alla base), come se fossero cresciuti attraverso.
Concept Cortocircuito: la lentezza della crescita vegetale, e l’esserne trafitti in un attimo.
Note Valutati diversi tipi di materiale per la realizzazione delle figure umane, dalla gommapiuma a lastre sottili di metallo. Problema dei volti: realistici oppure abbozzati. L’ambiente è sicuramente un bosco, in un luogo isolato difficile da raggiungere.
Titolo provvisorio Cena elegante.
Bozza Organizzare una cena molto elegante in un luogo impervio e irraggiungibile.
Concept Fare in modo che la cena avvenga davvero. Gli invitati sono altri artisti.
Note Riflessione sulla dissociazione tra l’ambiente e la presenza umana, tentativo di riconciliare gli opposti, oppure di armonizzare la figura umana in un ambiente che non prevedeva la sua presenza. Il momento conviviale tra artisti come forma d’arte.
Titolo provvisorio Angolo bellissimo.
Bozza Scegliere un angolo abbandonato della periferia, e trasformarlo.
Concept Arte urbana come riqualificazione di angoli dimenticati, abbandonati, fatiscenti.
Note Tappezzeria, poltrona, lampada, tavolino, tappeto, e altri elementi tipici del “salotto buono borghese” allestiti all’aperto, in un angolo della periferia industriale cittadina. Una sorta di “copia e incolla” sbagliato, una traslazione di un luogo privato in un luogo pubblico.
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Bonus track 1
Un minuto.
Orologio da muro.
Serie: azioni impossibili.
Performance, 2019.
Bonus track 2
Il tempo all’opera
Polaroid di performance precedenti, macchina fotografica, luce naturale.
Performance, 2019.
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